27 May, 2025 - 13:50

Niente più limiti di gittata per le armi dell'Ucraina: l’Occidente toglie i freni

Niente più limiti di gittata per le armi dell'Ucraina: l’Occidente toglie i freni

L’Occidente cambia passo nella guerra in Ucraina: i principali paesi alleati hanno deciso di rimuovere le restrizioni sulla gittata delle armi fornite a Kiev, aprendo così la possibilità di attacchi più profondi contro obiettivi militari russi. La decisione, annunciata il 26 maggio dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, segna un significativo innalzamento del sostegno militare all’Ucraina, proprio mentre il conflitto si intensifica sul terreno e i negoziati di pace faticano a decollare.

L'Occidente revoca le restrizioni: l’Ucraina potrà colpire obiettivi in territorio russo

I partner occidentali di Kiev hanno revocato le limitazioni di gittata alle armi consegnate all'Ucraina per combattere la Russia. L'annuncio è arrivato il 26 maggio dal cancelliere tedesco. La revoca delle restrizioni verrà applicata da Regno Unito, Francia, Germania e anche dagli Stati Uniti.

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Ciò significa che l'Ucraina ora può difendersi, ad esempio, attaccando posizioni militari in Russia. Fino a poco tempo fa, non poteva farlo e, a parte pochissime eccezioni, non lo aveva nemmeno fatto.

L'annuncio arriva in un momento in cui la Russia intensifica gli attacchi sul territorio ucraino. Parallelamente, gli sforzi diplomatici degli Stati Uniti sono in uno stato di stallo, nonostante alcuni sviluppi che, finora, non hanno portato alla svolta attesa per una pace.

Merz si è recato il 10 maggio a Kiev insieme al premier britannico, Keir Starmer, al presidente francese, Emmanuel Macron, e al primo ministro polacco, Donald Tusk, per il vertice della Coalizione dei volenterosi. Questi leader mirano a dimostrare l'appoggio all'Ucraina, mentre continua l’impegno diplomatico di Washington.

Durante il vertice, i quattro leader europei avevano avanzato la proposta di un cessate il fuoco incondizionato di 30 giorni a partire dal 12 maggio e l’avvio di colloqui diretti. Il presidente russo Vladimir Putin aveva inizialmente accettato l’idea di colloqui con il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, indicando Istanbul come luogo dell’incontro, per poi decidere di non recarsi in Turchia

"Putin ovviamente vede le offerte di colloqui come un segno di debolezza", ha affermato il cancelliere tedesco. In effetti, dopo i mancati colloqui tra Putin e Zelensky, molti hanno sollevato domande sulle reali intenzioni del leader russo.

La Germania al bivio sui missili Taurus

Gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia hanno già inviato all'Ucraina i missili a lungo raggio ATACMS, Storm Shadow e SCALP.

Si tratta però di un cambiamento significativo nella politica tedesca. Il governo del predecessore di Merz, Olaf Scholz, aveva infatti respinto la consegna dei missili da crociera Taurus, capaci di colpire obiettivi a una distanza di 500 chilometri. 

L’esecutivo aveva motivato la decisione con i rischi legati a una possibile escalation del conflitto.
Tuttavia, durante la campagna elettorale, il leader della CDU aveva già lasciato intendere di essere aperto all’idea, a patto che ci fosse un coordinamento con gli altri alleati.

In quell’occasione, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, aveva avvertito che, se i missili Taurus colpiranno le “infrastrutture di trasporto critiche” russe, Mosca considererà l’azione come un coinvolgimento diretto della Germania nella guerra in Ucraina.

Al momento, Merz non ha ancora confermato la consegna dei missili Taurus all’Ucraina. Le eventuali forniture di armamenti, tuttavia, saranno mantenute riservate nella maggior parte dei casi.

Le misure adottate dagli Usa

Prima dell'annuncio di Merz, nel novembre 2024, l'amministrazione di Joe Biden ha allentato le restrizioni sull'uso di missili a lungo raggio di fabbricazione statunitense contro obiettivi militari russi. Questa era una richiesta più volte sollecitata da Kiev per condurre attacchi più profondi.

L'allentamento delle condizioni di utilizzo di questi missili era stata oggetto di lunghe discussioni, dati i timori su eventuali escalation delle tensioni. L'uso è stato permesso nelle ultime settimane della presidenza Biden, dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni del 5 novembre.

Allora il Cremlino aveva commentato che la decisione di Biden stava aggiungendo "benzina sul fuoco e provoca un'ulteriore escalation delle tensioni attorno a questo conflitto".

Mosca avverte: “Escalation pericolosa”

Anche dopo il recente annuncio di Merz, il Cremlino ha risposto affermando che sarebbe "pericoloso" revocare i limiti di gittata per le armi fornite all'Ucraina dagli alleati occidentali. Inoltre, la decisione è stata definita "in completo contrasto con le nostre aspirazioni a un accordo politico [di pace]".

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