Negli ultimi giorni, il nome di Kevin Costner è tornato alla ribalta non solo per il suo ruolo da protagonista e regista nella saga western Horizon: An American Saga, ma anche per una controversia legale che lo vede coinvolto in una causa molto delicata. Devyn LaBella, stuntwoman e controfigura principale di Ella Hunt nel secondo capitolo della saga, ha denunciato Costner per averla costretta a girare una scena di stupro improvvisata sul set, senza i necessari protocolli di sicurezza e consenso previsti dal sindacato degli attori SAG-AFTRA. La vicenda ha acceso un dibattito sulle condizioni di lavoro sul set, la tutela delle performer in scene di intimità e la cultura di produzione hollywoodiana.
Devyn LaBella è una giovane attrice e stuntwoman americana nata il 19 settembre negli Stati Uniti, precisamente a Los Angeles, California. Fin da piccola ha mostrato una forte inclinazione per le arti performative: ha iniziato a recitare a soli 4 anni, firmando un contratto con la prestigiosa agenzia Ford Models. Oltre alla recitazione, Devyn ha eccelso nello sport, essendo stata campionessa statale di ginnastica in California e una Junior Olympian nell’atletica leggera, dimostrando così una versatilità fisica che le ha permesso di intraprendere la carriera di stuntwoman.
Nel corso degli anni, LaBella ha partecipato a diversi spot pubblicitari e serie televisive di rilievo come Friends, ER e Touched by an Angel, costruendo una solida esperienza nel mondo dello spettacolo. Dal punto di vista personale, ha avuto una relazione con il noto YouTuber Alex Goyette, ma della sua vita privata si sa poco altro, mantenendo un profilo riservato.
La sua carriera da stuntwoman l’ha portata a lavorare in produzioni importanti, tra cui la saga western Horizon: An American Saga, dove è stata la controfigura principale dell’attrice Ella Hunt, interprete del personaggio Juliette.
La controversia nasce sul set di Horizon: An American Saga - Capitolo 2, durante le riprese avvenute nel maggio 2023 nello Utah. Secondo la denuncia legale presentata da Devyn LaBella, Kevin Costner, che oltre a recitare è anche regista e produttore del film, avrebbe improvvisato una scena di stupro non prevista dal copione. La scena avrebbe coinvolto il personaggio di Juliette, interpretato da Ella Hunt, che si sarebbe rifiutata di girarla per mancanza di preavviso e consenso.
Di conseguenza, la produzione avrebbe chiamato LaBella come controfigura senza alcun preavviso, preparazione o consenso, e soprattutto senza la presenza di un coordinatore dell’intimità, figura fondamentale per garantire la sicurezza e il rispetto delle persone coinvolte in scene di nudo o di sesso simulato. Nella scena contestata, un attore avrebbe dovuto immobilizzare la controfigura e sollevarle la gonna in modo violento, senza che il set fosse chiuso o adeguatamente protetto.
LaBella ha descritto l’esperienza come profondamente traumatica e umiliante, affermando di essersi sentita “esposta, senza protezione e profondamente tradita da un sistema che prometteva sicurezza e professionalità”. Ha dichiarato che questo episodio ha distrutto la sua fiducia e cambiato per sempre il suo modo di muoversi nell’industria cinematografica.
La denuncia sottolinea che la scena ha violato i protocolli negoziati dal sindacato SAG-AFTRA, che prevedono un obbligo di preavviso di almeno 48 ore e il consenso esplicito per qualsiasi scena che includa nudità o sesso simulato. LaBella aveva già interpretato una scena di stupro il giorno precedente, ma quella era stata gestita in modo professionale, con prove, presenza di un coordinatore dell’intimità e set chiuso.
Dal canto suo, Kevin Costner ha negato fermamente le accuse tramite il suo avvocato Marty Singer, che ha definito LaBella “un’accusatrice seriale” e ha bollato la causa come una “tattica estorsiva” senza fondamento. Secondo la difesa, la scena era stata spiegata in anticipo a LaBella, che dopo una prova avrebbe acconsentito a girarla “se necessario”. Inoltre, l’avvocato ha affermato che la stuntwoman non si sarebbe lamentata durante una cena con i colleghi e che avrebbe inviato un messaggio di ringraziamento al coordinatore degli stunt al termine delle riprese.
La denuncia, però, riporta che dopo aver espresso la sua indignazione, LaBella è stata accusata dai colleghi maschi di non aver parlato prima, facendola sentire isolata e delusa. Nonostante ciò, ha continuato a lavorare mantenendo un atteggiamento professionale, ma in seguito ha sofferto di attacchi di pianto e ha iniziato un percorso terapeutico per superare il trauma.
Inoltre, la denuncia evidenzia che LaBella non è stata riassunta per il terzo capitolo della saga né per altri progetti del coordinatore degli stunt, nonostante avesse collaborato regolarmente con lui in passato.