Una battuta sul vino ha messo di nuovo nei guai un ministro del governo Meloni. A finire nella bufera mediatica, questa volta è stato il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini che, sconfinando nel dicastero dell’Agricoltura, si è lasciato scappare un commento ironico sul Nobile di Montepulciano, eccellenza dell’industria vinicola toscana.
Un commento con cui è riuscito in un solo colpo a far arrabbiare un’intera regione e a guadagnarsi la replica pungente di un toscano doc, come Matteo Renzi.
La battuta, documentata dall’emittente locale abruzzese “Rete 8”, risale a mercoledì 28 maggio a margine di un incontro con il governatore della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, presso il Ministero delle Infrastrutture. La conversazione è diventata immediatamente virale, trasformando il vicepremier della Lega nel bersaglio delle critiche dell’opposizione.
Ma cosa ha detto di così grave il ministro dei Trasporti italiano per far arrabbiare l’intera popolazione della Toscana?
Secondo quanto riportato dai media locali, Salvini avrebbe detto che i toscani ‘hanno rotto le pa***’. Ma in riferimento a cosa? La battuta incriminata gli sarebbe scappata durante una conversazione sul vino con il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio.
Il governatore abruzzese avrebbe detto a Salvini che il Montepulciano d’Abruzzo è ‘più conosciuto ed esportato’ del Nobile toscano, prodotto a Montepulciano.
Un’affermazione a cui il Ministro dei Trasporti avrebbe risposto dicendo:
“Ah sì? Meglio, perché i toscani hanno rotto le palle”.
Dopo che lo scambio di battute è diventato pubblico, Salvini si è giustificato dicendo che si sarebbe trattato di un malinteso, e che la sua era una semplice battuta, senza nessun intento offensivo.
Ha chiarito stamane a margine della presentazione del rapporto annuale della Guardia Costiera.
Ha, infine, concluso in maniera diplomatica evitando eventualmente di scontentare gli abruzzesi.
La battuta del ministro, però, ha fatto arrabbiare molti, tra cui anche il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, toscano di Rignano sull’Arno. La replica pungente dell’ex sindaco di Firenze, infatti, non ha tardato ad arrivare.
Renzi ha risposto a Salvini su X, ironizzando sul fatto che le parole del ministro sarebbero "raffinate e profonde riflessioni” e ricordando che in passato ha cantato canzoni offensive sui napoletani (una famosa filastrocca discriminatoria: "Senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani").
Ha chiesto con sarcasmo. Il pantografo è un componente dei treni che serve a prelevare corrente dalla linea elettrica. La battuta allude evidentemente ai disagi e ai disservizi alle linee ferroviarie verificatisi durante la gestione del ministero da parte di Salvini.
La polemica, tuttavia, è arrivata anche in Parlamento. In una nota il senatore del Pd, Dario Parrini, ha chiesto al ministro Salvini di scusarsi per aver ‘insultato sguaiatamente’ una regione intera e i suoi quasi quattro milioni di abitanti.
Ironica la replica del deputato dem Marco Furfaro:
E poi chiama in causa gli esponenti toscani della Lega:
Dice Salvini che i toscani hanno rotto. Può darsi, per carità. Sono i soliti pensieri raffinati e profondi di un uomo che cantava “Senti che puzza scappano anche i cani stanno arrivando i napoletani” e poi è andato a chiedere i voti in Campania. Ma ammettiamo pure che i toscani…
— Matteo Renzi (@matteorenzi) May 29, 2025
Ecco una sintesi in tre punti della vicenda tra Salvini e i toscani: