Ennesimo scontro – questa volta in diretta televisiva – tra Marco Travaglio e Federico Fubini, ospiti del talk politico Otto e mezzo, condotto da Lilli Gruber su La7.
Lo studio è stato teatro di un acceso confronto tra il direttore de Il Fatto Quotidiano e il vicedirettore del Corriere della Sera. Al centro del dibattito, le prospettive del conflitto russo-ucraino e la possibilità di un nuovo round di negoziati di pace, previsto per lunedì 2 giugno.
La domanda cruciale posta in studio: chi, tra Russia e Ucraina, è in una posizione di forza tale da poter dettare le condizioni della pace?
Le opinioni dei due giornalisti si sono rivelate diametralmente opposte, dando vita a un botta e risposta serrato, tra dati, accuse e momenti di evidente tensione.
Secondo Marco Travaglio l’Ucraina si troverebbe in una condizione di evidente svantaggio, starebbe perdendo la guerra e di conseguenza non sarebbe – a suo dire – nelle condizioni di affrontare un negoziato da una posizione di forza. Il direttore del Fatto Quotidiano ha poi criticato il ruolo dell’Europa, che starebbe continuando a ostacolare i negoziati di pace.
“A parte l’Europa, nessuno sta ostacolando i negoziati di pace. Il problema è vedere cosa sono disponibili a cedere quelli che stanno perdendo la guerra, ovvero gli ucraini. Il memorandum? Zelensky lo conosce benissimo, non c’è bisogno di grandi rivelazioni, ma purtroppo abbiamo un Presidente aizzato dagli oltranzisti europei.”
Travaglio ha poi citato casi di diserzione e renitenza tra le fila dell’esercito ucraino, sottolineando l’impossibilità per Kiev di presentarsi al tavolo negoziale in posizione dominante.
“In una condizione del genere come fai a sederti e dettare le condizioni? Quelle sono condizioni che può dettare uno che ha vinto e non uno che ha perso.”
Per Federico Fubini, invece, il vantaggio della Russia sarebbe tutt’altro che certo. Il vicedirettore del Corriere della Sera ha sottolineato le crescenti difficoltà logistiche e umane dell’esercito di Mosca, dopo tre anni di guerra.
“Oggi la Russia controlla il 19,4% del territorio ucraino, 2 anni e mezzo fa controllava il 22%, quindi sta continuando ad arretrare.”
Secondo quanto affermato da Fubini, l’esercito russo avrebbe perso 200 mila effettivi.
“Stanno perdendo sempre più persone perché non hanno più i mezzi corazzati, gli danno i motorini per fare gli assalti sotto i droni. Mandano i muli a fare i rifornimenti militari nelle retrovie. Sono in difficoltà. Sono ridotti al punto in alcune regioni reclutano gli homeless per entrare nell’esercito, offrono 30mila euro di bonus di ingresso, perché nessuno vuole più arruolarsi."
Una lettura che trova in disaccordo il direttore del Fatto Quotidiano che con sarcasmo dice di augurarsi che le cose stiano davvero come afferma Fubini.
“Spero che abbia ragione Fubini e che l’Ucraina stia vincendo. Io lo metterei nero su bianco, per lasciare la situazione così com’è ed evitare la Terza Guerra Mondiale. La tragedia, però, è che non c’è un generale che lo dica. Meno male che c’è ancora Fubini che ci crede. Io credo che i russi firmerebbero subito per lasciare le cose così. Ho l’impressione che sia Zelensky che non vuole firmare visto che le vuole riconquistare le regioni perse.”
Il clima, infine, si è ulteriormente surriscaldato quando Fubini ha smentito con fermezza una delle affermazioni di Travaglio sulla presunta persecuzione delle minoranze russofone in Ucraina:
“Devo smentire la cosa della persecuzione delle minoranze russe che è falsa. Il tema che chiede l’ucraina è che vuole delle garanzie di sicurezza.”
Smentita a cui Travaglio ha replicato:
“Sono stato accusato di aver detto tutte cose false. Cose false un corno. Ma io ripeto se ha vinto l’Ucraina e la Russia ha perso firmiamo subito lo status quo prima che qualcuno si accorga che non è vero. Se ha ragione abbiamo finito la guerra”.