Nessuno si nasconde nel centrodestra che le regionali -il voto atteso entro l'anno in cinque regioni: Marche, Veneto, Puglia, Toscana e Campania- non potranno essere 'archiviate' come fatto locale. Anzi: la scossa arrivata da Genova, con il trionfo della candidata unitaria di tutto il centrosinistra, Silvia Salis, deve far suonare il campanello d'allarme. Nelle Marche, il presidente uscente Roberto Acquaroli, in quota Fdi vede compatta l'alleanza al suo fianco, nella ricerca del bis. "Stiamo già lavorando sulle liste", conferma la segretaria regionale della Lega, Giorgia Latini. Le Marche infatti potrebbero essere la prima regione con le urne aperte, forse già il prossimo 21 settembre. In Veneto, la fine del ciclo di Luca Zaia, al suo terzo mandato e non più ricandidabile, sembra obbligare a nuove architetture. I nomi di Fdi, in caso in cui da Roma arrivasse l'ok a una candidatura condivisa, in quota Fratelli d'Italia sono quelli dei parlamentari Luca De Carlo e Raffaele Speranzon, cui si aggiunge il deputato europeo Elena Donazzan. La Lega per ora porta avanti i suoi nomi, a partire da Alberto Stefani, segretario della Liga Veneta e vice di Salvini, Mario Conte, sindaco di Treviso e Elisa De Berti, attuale vicepresidente della Regione.
In Toscana, ad aver messo la freccia, con buona pace degli appetiti di Fi e Lega, sarebbe il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi di Fdi. La Lega ha proposto il nome Elena Meini, suo capogruppo in Regione, vicina all'eurodeputata Susanna Ceccardi, finita al centro di una polemica dell'oggi vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci, che negli scorsi mesi non ha nascosto il suo malumore per una candidatura non condivisa. In Campania, dove si voterà tra ottobre e novembre, nelle ultime ore ha fatto sentire la sua voce Edmondo Cirielli, viceministro meloniano degli Esteri ribadendo la sua disponibilità rappresentare il centrodestra nella corsa a Palazzo Santa Lucia. Restano appuntati sui taccuini i nomi di Gianpiero Zinzi, parlamentare e coordinatore regionale della Lega e anche di Mara Carfagna, di Noi Moderati, mentre Forza Italia punterebbe a un 'civico' senza fare nomi almeno apertis verbis. In Puglia sembra avere le sue chance Forza Italia. Mauro D'Attis, deputato azzurro, vicepresidente della Commissione parlamentare Antimafia e commissario regionale del partito sfida in famiglia Andrea Caroppo, anche lui deputato di Forza Italia, ex Lega. Ma nella regione viene assicurato che un nome 'civico' gradito a tutto il centrodestra -scelto da Tajani- potrebbe alzare il livello di competitività dell'alleanza. Nome ancora non trovato, o forse coperto, per evitare nuovi casi Magistà.