Ora, dopo l'ammissione e dopo le scuse (che sembrano una toppa peggiore del buco), la domanda è solo una: Stefano Addeo, il professore che si è scagliato contro Giorgia Meloni e sua figlia Ginevra augurando a quest'ultima di avere la stessa sorte della 14enne di Afragola uccisa dall'ex fidanzato, sarà licenziato o, a 65 anni, si appresta ad andare tranquillamente in pensione e a godersi il suo bell'assegno mensile?
Il docente rischia il licenziamento e, di conseguenza, anche ciò che si era guadagnato con i contributi versati: molto probabilmente, tutto dipenderà dalla sentenza di un giudice.
Ma, per arrivarci, i primi passi già sono stati compiuti. La Procura di Roma è già in attesa di una prima informativa da parte della Polizia Postale. Una volta che gli atti arriveranno in Procura, i pm coordinati da Francesco Lo Voi dovranno prima di tutto valutare la competenza territoriale del procedimento.
Stefano Addeo è di Marigliano, in provincia di Napoli, e insegna tedesco presso l'istituto tecnico superiore "Enrico Fermi" di Cicciano, sempre nella Città metropolitana di Napoli. Il suo destino, quindi, dovrebbe essere deciso da un'indagine della Procura partenopea guidata da Nicola Gratteri.
In attesa che si compia tutto il (lungo) iter processuale, però, il professore hater potrà essere sospeso (senza stipendio) dalla scuola in cui ha finora insegnato.
Sulla base di quale norma? Già dal 2023 è in vigore un regolamento che, assieme a tutti i dipendenti pubblici, obbliga docenti e personale non docente della scuola ad avere un comportamento particolarmente responsabile sui social.
A marzo scorso, quando fu licenziata la 29enne trevigiana maestra d'asilo perché scoperta con un profilo su OnlyFans, si parlò anche di aggiornarlo.
Il ministero guidato da Giuseppe Valditara ha come obiettivo quello di specificare il comportamento consono da adottare sui social media di tutti coloro che lavorano nel mondo della scuola. Ma c'è da dire che da allora non è riuscito a fare nulla di concreto.
La nuova social media policy, visto che il buon senso non è di tutti, vorrebbe fornire agli insegnanti linee guida chiare. Tuttavia, non sarebbe altro che un'integrazione al regolamento per i dipendenti pubblici che già esiste ed è in vigore. Ed è quello che potrebbe mettere spalle al muro il professore odiatore.
Cosa stabilisce questo codice etico? Che i dipendenti pubblici devono astenersi da commenti o post che possano danneggiare il prestigio e il decoro della Pubblica amministrazione. Cosa che il professore, senza voler fare processi mediatici, sembra aver fatto, nonostante dica che sia amato dai suoi alunni tanto da riceverne in queste ore la solidarietà.
In ogni caso: Addeo, in varie interviste, è arrivato a dare la colpa del post contro Giorgia Meloni all'Intelligenza Artificiale:
ha dichiarato a Repubblica. Ma poi si è scoperto che aveva inveito con la stessa violenza contro i figli di Salvini e Tajani. E comunque ChatGpt non è programmato per formulare messaggi di odio come sostenuto dal docente.
Per questo, più che scuse, le sue parole sembrano solo un modo di svignare dalle proprie responsabilità.Tant'è che si è già calato nei panni della vittima:
Ci potranno essere anche conseguenze penali, gli ha fatto presente Alessio Gemma di Repubblica. Ma lui ha risposto: