Dalle origini borghesi alla strada: non tutti sanno che Guè, alias Cosimo Fini, ha due genitori famosi, giornalisti di successo, Marco e Michela. Una caratteristica fisica per cui si è contraddistinto, fino a farne un punto di forza, è la malattia che ha all'occhio, la ptosi palpebrale, una condizione congenita per cui la palpebra superiore risulta più bassa rispetto alla norma.
L'artista in diverse occasioni ha raccontato di non aver sofferto più di tanto per via di questo problema, ma che comunque da bambino ha fatto i conti con le critiche e le prese in giro dei compagni. Il suo nome è scolpito nella storia del rap e dell'hip hop italiano, dalla militanza nei Club Dogo alla carriera da solista: scopriamo insieme la storia e il passato del rapper prima di diventare un G.
Per conoscerlo meglio, ecco una sua intervista a BSMT, il podcast condotto da Gianluca Gazzoli:
Il vero nome di Guè è Cosimo Fini, nato a Milano il 25 dicembre 1980, oggi ha 44 anni. Un dettaglio che non molti conoscono è il motivo che si cela dietro la scelta del suo nome d'arte: l'artista ha deciso di farsi chiamare Guè prendendo spunto da "guercio", l'aggettivo con cui aveva scelto di farsi conoscere nel 1997, quando ha iniziato a fare musica, un appellativo legato al suo problema all'occhio.
Per molti anni si è stato conosciuto come Guè Pequeno, un chiaro riferimento al celebre film del 2002, City of God, in cui il protagonista era Zè Pequeno, lo scaltro trafficante di droga e aspirante fotografo di Rio de Janerio.
Lo sguardo da duro, lo stile e i look da gangster in realtà nascondono un ragazzo semplice, molto legato alle sue origini e in particolare alla sua città natale.
Non tutti sanno che Guè viene da una famiglia benestante, di origini borghesi: i suoi genitori sono Marco e Michela Fini, due affermati giornalisti. Il padre del rapper è morto nel 2017 a causa di una malattia. I due erano molto legati. Marco Fini, giornalista e saggista toscano classe 1934, secondo il figlio era "un uomo eccentrico e difficile da capire".
La sua scomparsa ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore del cantante, che gli è rimasto vicino fino agli ultimi momenti della sua vita, come ha confessato con commozione a Rebel Mag:
Sulla madre del rapper circolano poche informazioni: sappiamo che da giovane ha frequentato la facoltà di Filosofia e che poi ha abbandonato gli studi per fare la giornalista. Guè ha rivelato che, dopo la fine del liceo, quando decise di non andare all'università, la mamma non prese affatto bene questa scelta. Poi, con l'arrivo del successo e vedendo il figlio felicemente realizzato, ha cambiato idea, come ha raccontato lo stesso artista in diverse interviste.
Guè è nato con un difetto all'occhio, una malattia conosciuta come ptosi palpebrale. Si tratta di una condizione per la quale il tessuto della palpebra risulta più basso rispetto al normale. Il rapper in tante interviste ha raccontato di essere stato vittima di bullismo e prese in giro da bambino, sperimentando la cattiveria di cui erano capaci i suoi coetanei.
Per lui però questo non è stato un trauma e crescendo ha saputo fare del suo difetto un punto di forza, prendendo addirittura spunto proprio da lì nella scelta del suo nome d'arte.
In un'intervista del 2019 a Vanity Fair aveva parlato del suo passato, entrando nel merito delle difficoltà legate al suo problema all'occhio, per cui spesso sui social si è ritrovato a dare consigli ai genitori che gli chiedevano aiuto per i figli affetti dalla stessa condizione fisica.