Altro che pensione: Hayao Miyazaki continua a smentire se stesso e a disegnare con l'entusiasmo di un ventenne. Dopo aver promesso (per l'ennesima volta) che "Il Ragazzo e l'Airone" sarebbe stato il suo canto del cigno, il maestro dell’animazione sembra già al lavoro su un nuovo progetto - e forse non del tutto inedito.
C'è chi va in pensione e si compra una barca. Chi si dedica all’orto. E poi c'è Hayao Miyazaki, che ogni due o tre anni annuncia il ritiro per poi tornare al lavoro più ispirato di prima, come se niente fosse. Chissà che strano effetto rinvigorente deve fargli il pensiero della "pensione"...
E anche stavolta è successo di nuovo. Secondo indiscrezioni e indizi sparsi come semi nel vento, il leggendario regista dello Studio Ghibli potrebbe essere al lavoro su un sequel, e non uno qualsiasi: si vocifera che possa trattarsi di "Nausicaä della Valle del Vento".
E mentre "Il Ragazzo e l'Airone" è ancora fresco nelle menti (e nei cuori) di fan e critici, Miyazaki potrebbe già avere un nuovo film in cantiere. Ancora una volta, la sua idea di "ultimo film" sembra avere la stessa durata di una foglia d'autunno in una scena poetica a caso dei suoi film. Ma andiamo con ordine.
Che Miyazaki non sia particolarmente bravo con gli addii, ormai lo sanno anche i sassi (magari quelli che camminano in "Laputa"). Ha dichiarato di voler lasciare il cinema dopo "Principessa Mononoke" (1997) - per fortuna non l'ha fatto, era ancora troppo presto -, ci ha ripensato dopo "La città incantata" (2001), ha di nuovo giurato ritiro con "Si alza il vento" (2013), e infine ci ha riprovato con "Il Ragazzo e l'Airone" nel 2023.
Ogni volta il copione è lo stesso: grande dichiarazione, commozione generale, applausi. Poi, qualche mese dopo, eccolo lì, alla sua scrivania, matita alla mano, come se niente fosse. È quasi rassicurante: finché Miyazaki annuncia la pensione, vuol dire che sta per arrivare un altro film.
Il documentario "2399 Days with Ghibli and Miyazaki", andato in onda in Giappone, lo mostra intento a lavorare su nuovi disegni, e in uno di questi - colpo di scena - compare proprio lei: Nausicaä. Un caso? Un semplice esercizio di riscaldamento? O la scintilla di un nuovo (vecchio) film?
I sequel non sono mai stati il pane quotidiano dello Studio Ghibli. Eppure, negli anni, Miyazaki ha più volte flirtato con l'idea di tornare su alcune delle sue opere più amate. "Porco Rosso: The Last Sortie" è stato annunciato, poi congelato. Un seguito di "Ponyo" è stato evocato, poi abbandonato. E a un certo punto è saltato fuori persino il folle, e forse troppo rischioso, progetto di un sequel di "Il mio vicino Totoro".
In altre parole, l'idea c'è sempre stata nell'aria, fluttuava come un vento caldo proveniente da qualche valle lontana, senza mai concretizzarsi per davvero. Ma il regista non ha mai affondato il colpo, forse per rispetto verso l'opera originale, forse per semplice timidezza creativa (ammesso che esista), finendo poi per creare un (altro) capolavoro originale. Tuttavia, se c'è un film che potrebbe davvero meritare un'estensione, è proprio "Nausicaä della Valle del Vento".
Il manga su cui si basa il film è molto più lungo e complesso, e si è concluso "solo" dieci anni dopo l'uscita della pellicola del 1984. Quel materiale narrativo inesplorato rappresenta una miniera d'oro per chiunque voglia ampliare l'universo della Principessa della Valle del Vento. Miyazaki compreso.
Se Miyazaki decidesse davvero di tornare su "Nausicaä", non sarebbe un semplice sequel. Il film del 1984 - già notevole per l'epoca - è molto diverso dal manga originale. È come se avesse raccontato solo l'inizio della storia. Il resto, più ricco, maturo e articolato, è rimasto sulla carta, in attesa di un adattamento che forse solo ora è tecnicamente e narrativamente possibile.
Considerando che il dogma che ha mosso tutti i capolavori di Miyazaki è stato quello di essere "fruibili per tutti, grandi e piccoli", non stupisce che il Maestro dell'animazione si sia fermato alla metaforica punta dell'iceberg. Che adesso i tempi siano più maturi per affrontare anche ciò che viene dopo?
Tuttavia, adattare il manga senza entrare in contraddizione con il film originale sarebbe complicato. A meno che Miyazaki non decida per un "soft reboot", una specie di "Nausicaä 2.0" più fedele al materiale di partenza, ma rispettoso del film che ha dato il via a tutto. E onestamente, chi meglio di lui potrebbe farlo?
Il fatto che sia stato ripreso mentre disegna Nausicaä - personaggio carissimo al suo cuore - è più di un semplice dettaglio. È un indizio lasciato con la stessa discrezione con cui Totoro appare nei poster ma non sempre nei film. Un gesto che i fan hanno subito colto, e che ha acceso le speculazioni.
Insomma, ogni volta che Hayao Miyazaki dice "basta", non è mai vero e, anzi, per i fan dello Studio Ghibli è solo l’inizio di qualcos’altro. E se quel qualcosa dovesse davvero essere un ritorno nella Valle del Vento, allora sì, possiamo cominciare a sperare. Ma con moderazione. Tanto, nel dubbio, domani si sveglia e inizia a disegnare un'altra storia.