A sei mesi esatti dal video in cui, a bordo di un carro funebre, decretava la morte del M5s, Beppe Grillo torna in campo: a breve avvierà l'azione legale per riappropriarsi del simbolo e del nome del Movimento. La notizia trapela da fonti vicine al fondatore del Movimento e subito deflagra nell'universo pentastellato riaprendo di fatto la contesa, di fatto mai sopita, tra il comico genovese e l'attuale leader del partito, Giuseppe Conte. Da Campo Marzio, per ora, si dicono "assolutamente tranquilli. Se e quando dovesse esserci questa nuova iniziativa giudiziaria leggeremo le carte e i nostri avvocati risponderanno a tono", tagliano corto.
Le prerogative avanzate sulla base del simbolo vengono giudicate "infondate". Il ruolo di garante all'interno del Movimento è stato eliminato a fine 2024 con la costituente del M5s. "Vedere questo simbolo rappresentato da queste persone mi dà un senso di disagio - fu il commento di Grillo all'esito della costituente - Fatevi un altro simbolo. Il Movimento è stramorto, ma l'humus che c'è dentro no". Fra le scelte contestate dall'"Elevato" - come si è autoproclamato Grillo - c'era anche l'abolizione del limite di due mandati. Una regola che pian piano, il M5s sta mandando definitivamente in soffitta: il colpo più duro lo ha dato la costituente di novembre, con il via libera degli iscritti, e tra non molto il processo arriverà a conclusione, con la definizione dei criteri.