In un'Italia che si sta lentamente aprendo ai temi della salute mentale, il percorso personale del rapper milanese Fedez è per alcuni un potente simbolo di cambiamento culturale. Partecipando a Sanremo 2025, Fedez aveva portato una canzone che indicava come chiedere aiuto per affrontare la depressione sia un atto di coraggio e non un tabù.
Temi simili sono stati portati avanti dal rapper quando è salito, un po' a sorpresa, sul palco della manifestazione di Forza Italia Giovani, diventata famosa anche per le critiche del segretario giovanile Simone Leoni al leghista Roberto Vannacci.
Nel frattempo le risorse per estendere il bonus psicologo scarseggiano in un sistema sanitario già sottofinanziato di suo e in tanti, specie influencer sui social, diffondono informazioni errate se non addirittura false. Come si può trasformare la salute mentale in una priorità collettiva?
Dopo la diagnosi di un raro tumore neuroendocrino al pancreas, Fedez ha affrontato una depressione acuta, sfociata in un episodio ipomaniacale che lo ha costretto a ricorrere a farmaci e a terapie alternative. Il cantante in diverse interviste ha raccontato che le cure farmacologiche hanno avuto pesanti effetti sul suo corpo, trovando anche difficoltà a sospenderle.
Il tema della salute mentale, legato a un'esperienza personale come la sua, è tornato alla ribalta con la partecipazione di Fedez al congresso giovanile di Forza Italia. Per lui la salute mentale "sarà il tema dei prossimi quindici anni", sferzando le forze politiche nell'allestire un dibattito serio e che porti a misure concrete.
La petizione del rapper per il bonus psicologo ha raccolto circa 320mila firme in pochi giorni, segnale che occuparsi della propria salute mentale non dovrebbe essere un lusso. Un messaggio che sembra far presa in modo particolare sui giovani: secondo un'indagine condotta da Unobravo MINDex, il 43% dei ragazzi tra i 18 e i 29 anni crede che parlare di salute mentale possa portare a una trasformazione positiva, anche se il 38% di chi ha risposto ammette di nascondere il proprio stato emotivo.
La paura, particolarmente diffusa fra le donne e le ragazze, è di esser considerati "esagerati" o di veder sminuita una condizione dai connotati spesso sfuggenti e non immediatamente definibili.
Partendo proprio dal bonus psicologo, possiamo notare che il sistema sanitario nazionale affronta gravi carenze nella cura dei disturbi mentali. Il bonus per il 2025 è stato rifinanziato con 5 milioni di euro, serve a coprire una seduta da un minimo di 50 fino a un massimo di 1500 euro. Dalla metà di questo aprile l'Inps ha reso noto che riprenderà a scorrere le graduatorie esistenti di chi ha già fatto domanda, ma è chiaro a molti che le richieste superano le effettive disponibilità.
Nel 2024, su 400mila domande appena 3325 hanno ricevuto una risposta positiva.
Comunque ottima mossa da parte di #ForzaItalia quella di chiamare #Fedez. Io vi giuro che non avevo proprio idea che Forza Italia esistesse ANCORA e oggi me la ritrovo in ogni dove dell’internet. Me ne frega in ogni caso perfino meno di ieri ma lato awareness del “brand” NOT BAD pic.twitter.com/UNWnV0dM3p
— GraceSomehow (@LaSambruna) June 1, 2025
Allargando lo sguardo, la situazione non migliora e i numeri sono preoccupanti. 16 milioni di persone convivono con disabilità mentali, di cui 12 milioni soffrono di ansia e depressione. Eppure, il 12,5% di loro non cerca aiuto per lo stigma sociale o per le lacune nel sistema sanitario. Nel 2023, gli accessi al pronto soccorso per disturbi mentali hanno superato i 1500 al giorno, segnando un aumento di 26mila casi rispetto al 2022.
L'attenzione crescente al tema della salute mentale ha, purtroppo, i suoi lati oscuri. Su Amazon sono stati messi in vendita libri scritti dall'intelligenza artificiale sull'ADHD, promettendo soluzioni semplici a problematiche complesse (e che possono cambiare da persona a persona). Di contenuto scientifico c'è poco e nulla, così come sono stati notati suggerimenti pericolosi per la salute o autodiagnosi errate.
Su TikTok, l'hashtag #ADHD raccoglie migliaia di video e di utenti che non si limitano soltanto a raccontare la propria esperienza. Come accaduto con i libri, ci sono consigli che sfociano nella disinformazione e che fanno confusione anche fra le figure professionali che possono occuparsi di salute mentale.
Nel 2030 salute a rischio per un miliardo di adolescenti.
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) May 21, 2025
Allarme di The Lancet, rischi da obesità, salute mentale e clima. #ANSA pic.twitter.com/UM5NcKWjDc
Il dotto Paolo Grampa, psicologo e psicoterapeuta di Alice ETS, ha spiegato in diversi interventi le differenze in quest'ambito: couch e counselor, non regolamentati in Italia, supportano lo sviluppo personale senza intervenire su sintomi psichici. Gli psicologici, professionisti sanitari riconosciuti, si occupano di sostegno, prevenzione e diagnosi, mentre gli psicoterapeuti curano patologie attraverso approcci come quello cognitivo-comportamentale o psicoanalitico.
L'Italia è quindi a un bivio e investire nella salute mentale significa credere nel potenziale della società. Non basta "toccare l'erba" (cioè uscire di più), come recita un famoso meme, ma servono più fondi per i Dipartimenti di salute mentale, accesso universale alla psicoterapia e una cultura che non consideri più il disagio psicologico come una debolezza.
Il rischio è che il tutto venga lasciato nelle mani di chi, come Fedez, considera la filantropia o il benessere degli altri un modo per accrescere il suo capitale culturale o economico.
Fedez e la salute mentale come battaglia pubblica - Il rapper milanese ha portato al centro del dibattito pubblico il tema della salute mentale, sia a Sanremo 2025 che partecipando al congresso giovanile di Forza Italia. La sua esperienza personale con la depressione e il tumore ha dato forza a una petizione per il bonus psicologo, che ha raccolto 320mila firme in pochi giorni.
Sistema sanitario inadeguato e bonus psicologo insufficiente - Il bonus psicologo 2025 è stato rifinanziato con soli 5 milioni di euro: troppo poco rispetto alle centinaia di migliaia di domande. Nel 2024, su 400mila richieste, solo 3325 persone hanno ricevuto il contributo. Intanto aumentano i casi di disagio mentale e gli accessi ai pronto soccorso.
Rischi della disinformazione digitale e confusione tra figure professionali - Sui social e nei marketplace online proliferano contenuti fuorvianti, autodiagnosi e “cure” non scientifiche sull’ADHD e altri disturbi. Serve una maggiore alfabetizzazione mentale e chiarezza sulle differenze tra psicologi, psicoterapeuti, coach e counselor per evitare danni concreti alla salute pubblica.