Vada come vada, dopo il referendum, il segretario della Cgil Maurizio Landini si butterà in politica? In vista del 2027, quando si tornerà alle urne per rinnovare il parlamento, in quale partito comincerà a militare?
A dire il vero, queste sono domande che si pongono soprattutto i suoi avversari, visto che lo criticano per il fatto di interessarsi più alla politica che ai contratti dei lavoratori. Ma tant'è: è un tema sul tavolo visto che anche colei che l'ha preceduto alla guida del sindacato rosso, la milanese Susanna Camusso, ha preteso e ottenuto dal Partito Democratico un seggio sicuro (in Campania) che l'ha catapultata in Senato.
Ma lui, Landini, alla vigilia del referendum per cui tanto si è speso, alla vigilia del referendum per il quale ha vestito i panni del primo oppositore del Governo Meloni e, di conseguenza, quelli del leader del centrosinistra, che dice?
Oggi l'ha spiegato con un'intervista concessa a Paolo Baroni de La Stampa.
E quindi: cosa dobbiamo aspettarci dopo il referendum? Sia che lo vinca, trascinando alle urne la metà più uno degli aventi diritto al voto, sia che lo perda, Maurizio Landini inizierà la sua nuova vita da politico? Del resto, col suo modo battagliero di fare e di dire, con la sua verve polemica, è bello preparato alla battaglia.
Così, quando gli è stato fatto notare che i suoi detrattori sostengono che il referendum serve a consolidare la sua leadership nel centrosinistra, ha risposto:
È da prendere sul serio? Landini davvero non sarà mai un politico? In realtà, i precedenti, soprattutto a sinistra, sono pieni di smentite di discese in campo ma di successive candidature. Tuttavia, sempre a proposito di referendum, il segretario della Cgil, per ora, l'ha messa così:
Il segretario della Cgil, quindi, almeno a parole, si mantiene con le mani libere e rimarca la sua distanza dai partiti. Ma, stringi stringi, al momento buono, riuscirà a tenersi lontano dal Partito Democratico soprattutto se quest'ultimo continuerà ad essere a trazione Elly Schlein?
I vostri detrattori sostengono che questo referendum serve solo a fare un nuovo congresso nel Pd, lo ha pungolato Baroni:
Sarà. Però anche l'intervista che ha dato alla Stampa è per buona parte dedicata ai temi politici. Come quando il segretario della Cgil ha attaccato Giorgia Meloni con queste parole:
Beh, a proposito di responsabilità (e irresponsabilità), e sempre rimanendo nell'agone politico, si poteva obiettare a Landini che lui si è augurato "una rivolta sociale" contro le politiche del governo. Ma, almeno fino a lunedì pomeriggio, evidentemente, c'è un referendum di mezzo.