Un po' è paradossale: nel giorno in cui la sinistra dura e pura scende in piazza per la pace a Gaza, scopre che Alessandro Barbero, il docente universitario nonché divulgatore televisivo elevato a mito dai suoi elettori, ha avuto un passato in cui quantomeno accettava la guerra.
E insomma: nel giorno in cui Pd, Avs e Movimento Cinque Stelle si danno appuntamento per dire basta ai bombardamenti, rischiano di dover rivedere il loro pantheon in cui finora ha senz'altro campeggiato anche lo storico più famoso d'Italia.
Ieri, infatti, La Stampa ha rispolverato la prima intervista che quest'ultimo diede nel 1995, quando aveva 36 anni ed era, oltre che un giovane professore, anche uno scrittore esordiente. All'epoca, Barbero pubblicò per Mondadori un romanzo storico settecentesco yankee-prussiano "Bella vita e guerre altrui di Mr.Pyle, gentiluomo" ed ebbe modo di confidare: "Da realista, mi sembra impensabile l'idea che non si farà mai più la guerra e che si possa ipotizzare oggi uno Stato privo di una forza militare".
Esattamente il contrario di quanto si è augurato ad aprile scorso, quando è intervenuto alla manifestazione pacifista senza se e senza ma del Movimento Cinque Stelle contro il riarmo europeo nonostante la minaccia russa.
E comunque: è tutto pronto per oggi pomeriggio. Elly Schlein & co. hanno già suonato la carica. E attendono 200 mila "fedeli" al loro cospetto.
A dirla tutta però: i timori che la manifestazione possa degenerare con toni antisemiti magari alla sola vista di una bandiera israeliana sono trapelati tutti alla vigilia. Prova ne sia che la lista di chi salirà sul palco allestito a piazza San Giovanni è stata tenuta segreta fino alla fine dagli organizzatori per paura che comprendesse qualche ospite troppo radicale, che potesse disturbare coloro che, in fondo in fondo, vedi i riformisti del Pd, non si riconoscono pienamente nella piattaforma ideologica della manifestazione perché considerata troppo sbilanciata a favore della Palestina, degli antisionisti e di certo non centrata sulla parola d'ordine che per anni ha tenuto unito il centrosinistra "due popoli e due Stati".
E comunque: tra i politici, parleranno, in rigoroso ordine alfabetico, Angelo Bonelli, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni ed Elly Schlein. La quale, quindi, non chiuderà la manifestazione come leader del centrosinistra, ma solo in quanto ha il cognome che inizia per S, la lettera dell'alfabeto più lontana rispetto alle iniziali degli altri leader di partito.
Ma tant'è: dopo che è stato (sebbene da remoto) la super star della manifestazione per la pace e contro il riarmo europeo indetta dal Movimento Cinque Stelle lo scorso aprile, sul palco di San Giovanni salirà anche Alessandro Barbero?
Secondo il programma della vigilia, no. A prendere parola saranno il giornalista palestinese Abubaker Abed, giovane israeliano che ha rifiutato il servizio militare e preso parte alle proteste contro il governo Netanyahu Iddo Elam; la storica Anna Foa; la giornalista palestinese con passaporto israeliano Rula Jebral; il giornalista di origine ebrea Gad Lerner; Emiliano Manfredonia delle Acli; Walter Massa dell'Arci; la presidente di Assopace Palestina Luisa Morgantini; l'ex ministro palestinese di Al-Fatah Atef Abu Saif; il medico chirurgo che ha operato a Gaza e testimoniato all’Onu Feroze Sidhwa e Silvia Stilli dell'associazione delle Ong italiane.
Se a loro si unirà anche Barbero sarà il più classico dei fuoriprogramma.
Comunque sia, ieri ha fatto impressione rileggere la risposta dello storico alla domanda che gli fece Mirella Appiotti per il supplemento Tuttolibri de La Stampa in occasione del suo primo volume: Barbero, ex giovane iscritto alla Fgci e che si dichiara uomo di sinistra, ama la guerra ma la offre soltanto come gioco, come puro esercizio d'intelligenza?
Ora: è logico che trent'anni dopo chiunque ha il diritto di cambiare idea. Anche radicalmente. Però le parole che spese nel 1995 Barbero sulla guerra sono davvero in netta collisione con quelle che hanno tanto affascinato il pacifista (a senso unico) Giuseppe Conte lo scorso aprile:
disse all'epoca il professore salvo poi cambiare fronte. E farsi desiderare alla manifestazione di oggi dei pacifisti pro-Pal.