Cartelle esattoriali: non sempre chi riceve una richiesta di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è davvero obbligato a saldare il debito. In alcuni casi, infatti, la cartella può decadere, e la somma richiesta non è più dovuta. Ma come funziona esattamente la decadenza? Chi riguarda? E quali sono i termini entro cui l’agente della riscossione deve agire?
Quando un ente pubblico (Stato, Comune, Inps, ecc.) vanta un credito e non riesce a riscuoterlo spontaneamente, affida l’incarico all’agente della riscossione, oggi individuato nell’Agenzia delle Entrate - Riscossione (Ader). Quest’ultima può notificare cartelle esattoriali o avvisi di presa in carico, strumenti che, in caso di mancato pagamento, consentono il recupero forzoso del credito: pignoramenti, fermi, ipoteche.
Tuttavia, se la notifica non avviene entro determinati termini, la cartella esattoriale decade e il debito diventa nullo.
Cosa succede dopo la notifica della cartella? Come si può pagare o rateizzare il debito? In quali casi l’azione dell’Ader è inefficace per decorrenza dei termini? Prima di dare una risposta esauriente ai diversi quesiti, vi lasciamo al video YouTube di Angelo Greco sull'argomento.
Una volta notificata la cartella esattoriale, se il contribuente non provvede al pagamento delle somme richieste, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione può procedere al pignoramento dei beni intestati.
Bisogna fare attenzione: con la riforma della riscossione, non è sempre necessaria la cartella. Gli atti di accertamento notificati da Agenzia delle Entrate, Inps o Comuni possono valere come titolo esecutivo. In questi casi, l’agente della riscossione invia direttamente un avviso di presa in carico, che comunica l’avvio della procedura di recupero forzoso.
Tale avviso sostituisce progressivamente la cartella esattoriale. Tuttavia, anche per l’avviso, esiste un termine entro cui deve essere notificato. Se Ader non lo rispetta, la pretesa di pagamento è nulla. Il contribuente può impugnare la richiesta e chiedere l'annullamento.
La riscossione dei debiti può avvenire solo dopo la notifica della cartella esattoriale o dell’avviso di presa in carico. Le modalità di recupero previste dalla legge includono:
È possibile anche chiedere una rateizzazione, con un piano di pagamento concordato con Ader, purché siano rispettati determinati requisiti reddituali e patrimoniali.
Il vizio di decadenza può rendere nullo il debito contenuto in una cartella esattoriale. La decadenza scatta se l’agente della riscossione non notifica l’atto entro il termine previsto dalla legge, che varia a seconda della natura del credito.
Da non confondere con la prescrizione, che è il termine entro cui il credito può essere riscosso dopo la notifica. La decadenza, invece, riguarda il momento iniziale: la notifica stessa.
Ecco i principali termini di decadenza da rispettare:
Se la notifica della cartella o dell’avviso di presa in carico avviene oltre questi limiti, il contribuente ha pieno diritto a contestarla.