Restano solo poche ore per provare a raggiungere il quorum necessario per la validità dei Referendum 2025. Un obiettivo che, con il passare delle ore, si allontana sempre di più, di pari passo con i dati dell’affluenza che nella prima giornata di voto - domenica 8 giugno - sono rimasti stabilmente al di sotto delle aspettative dei comitati promotori.
C’è tempo fino alle 15,00 di oggi, lunedì 9 giugno 2025, per andare a votare prima della chiusura delle urne. I prossimi dati ufficiali sulla partecipazione – che saranno anche quelli definitivi – saranno disponibili a partire dalla chiusura dei seggi, quando si saprà anche se il quorum è stato raggiunto per i 5 referendum abrogativi su lavoro e cittadinanza. Alle 15 saranno diffusi anche i primi exit poll e inizierà lo spoglio delle schede.
Per conoscere il dato definitivo sull'affluenza ai referendum di oggi, bisognerà attendere le 15:00, orario di chiusura dei seggi. Solo allora sarà possibile tracciare un bilancio definitivo della partecipazione, che determinerà anche l’eventuale raggiungimento del quorum.
La prima giornata di voto, quella su cui si concentravano le maggiori speranze per il quorum – si è votato dalle 7,00 alle 23,00 – si è chiusa con un'affluenza deludente: appena il 22,7%. Un dato che conferma il trend negativo emerso già dalle prime ore del mattino.
Alle 12:00, infatti, la partecipazione si attestava su un modesto 7,4%, suscitando grande preoccupazione tra i promotori dei quesiti referendari. Secondo analisi e proiezioni, una soglia inferiore al 10% entro mezzogiorno avrebbe reso molto difficile il raggiungimento del quorum.
Purtroppo, la situazione non è migliorata nel corso della giornata: alle 19:00 aveva votato solo il 16,2% degli aventi diritto. Per fare un confronto, nel 2011 – in occasione del referendum sull’acqua pubblica, l’ultimo in cui fu raggiunto il quorum – alla stessa ora si era già recato alle urne il 30,3%.
Proprio ai dati del 2011 si rifanno oggi molti analisti per elaborare previsioni sull’esito della consultazione: alla chiusura dei seggi, allora, l’affluenza aveva raggiunto il 41%.
Questa mattina alle 7,00 i seggi hanno riaperto con l’affluenza pericolosamente bloccata al 22,7%. Troppo poco per continuare a sperare, nonostante il moltiplicarsi degli appelli al voto. Non resta che attendere alle 15,00, di oggi, quando chiuderanno le urne e si tireranno le somme.
Affinché i risultati di un referendum abrogativo siano validi e producano effetti legislativi, è indispensabile il raggiungimento del quorum. In sua assenza, qualunque sia l’esito del voto, questo non ha alcuna efficacia: le norme oggetto del quesito restano in vigore.
Il quorum previsto dall’articolo 75 della Costituzione italiana è pari al 50% più uno degli aventi diritto al voto. In altre parole, per rendere valida la consultazione è necessario che si rechi alle urne la maggioranza assoluta del corpo elettorale.
Nei quasi ottant’anni della Repubblica ci sono stati 79 referendum abrogativi il quorum è stato raggiunto e superato solo 39 volte.
Per raggiungere il quorum necessario per far passare i cinque referendum abrogativi oggetto dell’attuale tornata elettorale, quindi, almeno il 28% dovrebbe votare oggi per sperare in un recupero che porti al quorum al termine dello spoglio.
Nell’ultima tornata referendaria in cui il quorum fu effettivamente raggiunto – quella del 2011, centrata sul tema dell'acqua pubblica – l’affluenza registrò un progressivo aumento: alle 12:00 era dell’11,64%, salita al 30,33% alle 19:00, per poi superare il 41% alla chiusura dei seggi alle 23:00.
Nel 2025, invece, i dati mostrano un quadro molto più critico. Alle 19:00 di ieri, la partecipazione si è fermata al 16%, ben al di sotto della soglia sperata. Alle 23:00, orario di chiusura della prima giornata, si era raggiunto appena il 22%, una percentuale che rende molto difficile il recupero necessario entro la chiusura definitiva delle urne oggi alle 15:00.
Il raggiungimento del quorum resta dunque un obiettivo lontano, nonostante gli appelli al voto e l’importanza dei temi in gioco.
Il dato dell’affluenza per ciascuno dei cinque quesiti referendari è tendenzialmente in linea con il dato nazionale. Il quesito che nel corso della prima giornata di voto ha fatto registrare un’affluenza maggiore è stato il quarto, quello sulla responsabilità per gli infortuni sul lavoro con il 22,74%. Fermi al 22,73% gli altri quattro su Jobs Act, tutela contratti a termine, licenziamenti e limite di indennità e cittadinanza italiana.
???? #Referendum, la differenza fra l'affluenza per il quesito con più votanti, il 4° (Infortuni sul lavoro) e quello con meno votanti, il 2° (Licenziamenti nelle piccole imprese) è pari a meno di 5.000 schede con oltre 7,3 milioni di voti (0,064% del totale).#MaratonaYoutrend https://t.co/CuUZoDPhA1
— Youtrend (@you_trend) June 8, 2025