10 Jun, 2025 - 13:30

“Non basta avere ragione, serve la forza”: il controverso post di Ilaria Salis dopo il flop referendum

“Non basta avere ragione, serve la forza”: il controverso post di Ilaria Salis dopo il flop referendum

“Non basta avere ragione, serve la forza”. Stanno facendo discutere le parole di Ilaria Salis dopo il fallimento dei Referendum 2025 sul lavoro e la cittadinanza, promossi da Cgil e centrosinistra.

In un post pubblicato sui suoi canali social, l’europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra ha analizzato la sconfitta del quorum e la vittoria dell’astensionismo, facendo una dura critica alla sinistra italiana a cui ha lanciato un appello per un maggiore attivismo sul territorio.

I referendum sono stati una sconfitta, Ilaria Salis lo ammette senza mezzi termini ed evoca una maggiore ‘agitazione’ per costruire ‘partecipazione’.  
L’attivista italiana torna al centro delle polemiche dopo gli attacchi ricevuti al Senato durante l’approvazione del Decreto Sicurezza, in attesa della decisione del Parlamento Europeo sulla revoca della sua immunità.  

“Non basta avere ragione, serve la forza”: perchè le parole di Salis sui referendum fanno discutere?

Le parole di Ilaria Salis stanno suscitando polemiche perché l’espressione “serve la forza” potrebbe essere interpretata come un richiamo a metodi aggressivi o violenti, anche se nel post si chiarisce che  il termine 'forza' è utilizzato per intendere un maggiore impegno e una più ampia mobilitazione politica. 

L’eurodeputata italiana è intervenuta sulla sconfitta dei Referendum 2025 con un duro post in cui punta il dito soprattutto contro le responsabilità del centrosinistra per il mancato raggiungimento del quorum.

Secondo Ilaria Salis il fallimento della campagna referendaria è da ascriversi principalmente allo scarso attivismo dei partiti di opposizione, che non avrebbero saputo coinvolgere i territori nella battaglia per il lavoro e la cittadinanza. Una critica che l’esponente di AVS a Bruxelles estende a tutto il centrosinistra e che esula dall’attività referendaria.

In questo senso scrive: “Non basta avere ragione, serve la forza”. Un’affermazione che sembra nascondere una minaccia, ma che nel post si chiarisce è riferita alla necessità di virare verso una politica più militante e attiva sui territori, volta ad aumentare partecipazione e coinvolgimento. 

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“Troppo comodo dare la colpa del fallimento dei #referendum alla destra al potere. Quelli sono i nemici dichiarati della classe lavoratrice e dell’eguaglianza. Appellarsi lamentosamente alle “responsabilità istituzionali” di Meloni & co. non funziona.” 

Ha scritto Salis, che individua nella domanda: “perché, contando sulle nostre forze, non siamo riusciti a mobilitare chi aveva tutto l’interesse a votare?”, il vero nodo della questione su cui è necessaria “una riflessione seria”.


Fallimento Referendum, Salis: “E’ una sconfitta, dobbiamo fare autocritica”

Ilaria Salis rivolge le sue critiche principalmente al centrosinistra accusato di immobilismo e passività.

“Senza fermento, senza agitazione la partecipazione non nasce dal nulla” ha scritto l’attivista per la quale occorrono “mobilitazioni vere: scioperi, vertenze, conflitto”.

Interpretare il 'conflitto' sociale, è la chiave per una nuova partecipazione, “con il protagonismo diretto di chi lavoro e lotta”.

La ‘politica dei banchetti’ non basta, secondo Salis  il centrosinistra dovrebbe aumentare la presenza nei territori, nei quartieri popolari, nelle periferie con iniziative e attività.

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“Non si vince da soli. Bisogna moltiplicare le forze: comitati, collettivi, associazioni, movimenti, realtà sociali”.

Salis conclude le il suo post con l’ammissione della sconfitta del centrosinistra ai Referendum 2025, e al momento potrebbe essere l’unica nel centrosinistra ad averlo fatto senza mezzi termini.

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“Sì, questa è una sconfitta. La lezione più grande per me è questa: non basta la giustezza di una proposta. Serve un processo reale e continuo di agitazione, che costruisca partecipazione e narrazione”.

Scrive l’eurodeputata di Avs. 

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