11 Jun, 2025 - 05:00

La faccia con cui Giorgia Meloni ha preso in giro Elly Schlein dopo il risultato del referendum

La faccia con cui Giorgia Meloni ha preso in giro Elly Schlein dopo il risultato del referendum

Lei è famosa per fare le facce. Nel senso: è famosa per le sue espressioni facciali, sempre quando non si nasconda sotto la giacca, come pure è accaduto una volta in parlamento: era marzo dello scorso anno

Roba da far invidia a un'attrice consumata. O a un maestro come Jim Carrey, che su quest'abilità ci ha costruito una carriera

Lei è Giorgia Meloni. La premier che, dopo l'esito del referendum, vedendo come la prendeva il centrosinistra, soddisfattissimo della sua sconfitta, non ha resistito e ne ha fatta una delle sue. Di facce.

Referendum, come Giorgia Meloni ha preso in giro Elly Schlein

E insomma: se per mesi dici che con il referendum gli italiani manderanno un avviso di sfratto al Governo, se ripeti che il centrodestra ormai è distante anni luce dalla realtà del Paese e se all'indomani della sconfitta ti dimostri felice e soddisfatto, te la vai a cercare.

Così, ieri, sui social, Giorgia Meloni ha dedicato una delle sue facce alla sua diretta concorrente, Elly Schlein. E non ha avuto il bisogno di aggiungere molto

E insomma: what else? Cosa più di una smorfietta?

I meme di scherno

Si obietterà: la politica può ridursi a una smorfia da meme social? Beh, allora non può nemmeno ridursi alla corsa ad attestarsi una sconfitta chiara come il sole. Non si può ridurre nemmeno al tentativo di far passare, come ha detto il direttore de Il Foglio Claudio Cerasa, una pipa per un altro oggetto, tanto per citare il paradosso di Magritte

Se ti metti nelle condizioni di essere bullizzato, la politica nell'era dei social sa essere spietata. Rimanendo sul profilo di Cerasa

E quindi: una volta ci si leccava le ferite. Si convocavano riunioni su riunioni sull'analisi del voto per capire dove e quando si era sbagliato. Di più: una volta, si davano le dimissioni. Ora, invece, dopo una sconfitta sonora, si danno solo le interviste ai giornali amici in cui si nega di aver perso.

Elly Schlein per questo è diventata una preda fin troppo facile per i suoi avversari politici.

Il Pd di Elly Schlein tra palco e realtà

Eppure, una canzone di Ligabue di qualche anno fa ha un titolo e (almeno) una frase del testo che dovrebbero far riflettere il centrosinistra in queste ore. Il titolo è "Tra palco e realtà", la frase:

virgolette
Abbiamo scuse che anche se buone / Non c'è nessuno che le ascolterà

Allora, a cosa serve al Partito Democratico far finta di niente? Far finta di aver vinto invece di aprire una discussione seria su ciò che è stato domenica e lunedì? Come dire: chi non è serio non può pretendere serietà.

I numeri sono implacabili, anche considerando il cosiddetto "quorum Boccia", dal nome del potentissimo capogruppo al Senato dei dem che, già prima che si aprissero le urne, aveva messo le mani avanti dicendo che il referendum sarebbe stato un successo non se fosse stato convalidato dal 50% più uno degli aventi diritto al voto ma se solo si fossero recati alle urne le stesse persone che nel 2022 avevano votato centrodestra mandandolo al governo.

Ora: tre anni fa, a scegliere Giorgia Meloni e compagnia bella furono in 12.300.244.

I sì al referendum, invece, sono stati 12.249.641 (per il quesito del reintegro); 12.036.444 (per quello sui licenziamenti); 12.220.442 (per il precariato); 12.011.942 (per gli infortuni); 9.023.665 (per la cittadinanza). Questa la realtà.

Ma il "palco" del Pd, invece, cosa ha previsto? Risposte come questa di Elly Schlein affidata a Repubblica:

virgolette
Dopo questo fine settimana, l'alternativa è più vicina grazie alla straordinaria piazza di sabato per Gaza e per i 14 milioni che sono andati a votare nonostante premier e maggioranza invitassero a fare l'opposto

E ancora: mettendo tutto nel calderone, anche i no (coloro i quali, quindi, che, pur andando a votare, hanno sposato la linea del centrodestra sui quesiti referendari), Schlein ha anche detto:

virgolette
Hanno ben poco da festeggiare: ai referendum ha votato più gente di quella che lo fece per mandare Meloni al governo. Invece di deriderla dovrebbero riflettere

Da qui l'idea del post muto di Giorgia Meloni. Anzi, del post della faccia che dice tutto. 

 

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