Lutto nel mondo della musica internazionale. Brian Wilson, il leggendario frontman dei Beach Boys, è morto all'età di 82 anni. In una dichiarazione pubblicata sui social media, la famiglia del musicista ha scritto: "Siamo addolorati nell'annunciare la scomparsa del nostro amato padre Brian Wilson. Siamo senza parole in questo momento. Vi preghiamo di rispettare la nostra privacy in questo momento di lutto. Sappiamo di condividere il nostro dolore con il mondo. Con amore e misericordia".
La famiglia si è astenuta dal rivelare la causa della morte di Wilson. Tuttavia, l'anno scorso è emerso che il musicista soffriva di demenza, dopo che era stata presentata una richiesta di tutela in seguito alla morte della moglie Melinda.
La vita sentimentale e familiare di Brian Wilson è stata intensa e spesso travagliata. Il suo primo matrimonio fu con Marilyn Wilson-Rutherford, dal 1964 al 1979, da cui nacquero due figlie, Carnie e Wendy Wilson, entrambe diventate musiciste di successo con il gruppo Wilson Phillips. Dopo il divorzio, Brian visse anni difficili, segnati da problemi di salute mentale e dipendenze.
Nel 1986, Wilson conobbe Melinda Ledbetter, che lavorava in una concessionaria Cadillac a Los Angeles. Melinda ebbe un ruolo fondamentale nella sua vita: lo aiutò a liberarsi dall’influenza del controverso psicologo Eugene Landy, che per anni aveva controllato ogni aspetto della sua esistenza. Brian e Melinda si sposarono nel 1995 e adottarono cinque figli: Dakota Rose, Daria Rose, Delanie Rae, Dylan e Dash.
Melinda è stata non solo moglie, ma anche manager, confidente e “salvatrice” di Brian, accompagnandolo nella sua rinascita personale e professionale. La sua morte, avvenuta nel gennaio 2024, ha lasciato un vuoto profondo nella famiglia Wilson.
Brian Douglas Wilson è nato il 20 giugno 1942 a Inglewood, nella contea di Los Angeles, California. Cresciuto in una famiglia della middle class californiana, Brian mostrò fin da piccolissimo un talento fuori dal comune per la musica: a un anno era già in grado di ripetere melodie ascoltate dal padre, e a due anni rimase profondamente colpito dalla “Rapsodia in blu” di George Gershwin. Tuttavia, la sua infanzia fu segnata anche da problemi familiari: il padre Murry, uomo ambizioso e violento, esercitava un controllo autoritario sui figli, lasciando segni indelebili nella psiche di Brian.
Un altro evento che influenzò la sua vita fu la perdita parziale dell’udito all’orecchio destro, avvenuta in tenera età per cause mai del tutto chiarite. Questo deficit non gli impedì di sviluppare un orecchio musicale straordinario, che sarebbe diventato la sua cifra stilistica. Oggi Brian Wilson ha 82 anni e, nonostante le difficoltà di salute, rimane un’icona vivente della musica mondiale.
La carriera di Brian Wilson è leggendaria e ha segnato in modo indelebile la storia della musica pop. Nel 1961, insieme ai fratelli Carl e Dennis, al cugino Mike Love e all’amico Al Jardine, fondò i Beach Boys, diventando il principale compositore, arrangiatore e produttore della band. Wilson fu il primo artista pop a scrivere, arrangiare, produrre e interpretare personalmente i propri brani, rivoluzionando il concetto stesso di produzione musicale.
Il suo stile si caratterizzava per l’uso innovativo delle armonie vocali, la complessità degli arrangiamenti e una sensibilità melodica unica. Album come “Pet Sounds” (1966) sono considerati capolavori assoluti, influenzando profondamente i Beatles e tutta la musica successiva. Wilson fu anche il motore creativo dietro singoli immortali come “Good Vibrations”, “God Only Knows” e “Wouldn’t It Be Nice”.
Tuttavia, il successo fu accompagnato da crescenti problemi di salute mentale, accentuati dall’abuso di droghe e dalle pressioni del successo. Nel 1964 ebbe un esaurimento nervoso che lo portò a lasciare le tournée per dedicarsi solo alla composizione e alla produzione in studio. Gli anni Settanta e Ottanta furono segnati da periodi di isolamento, dipendenze e un rapporto controverso con lo psichiatra Eugene Landy, che controllò per anni la sua vita personale e artistica.
La rinascita artistica di Brian Wilson avvenne negli anni Novanta, grazie anche al sostegno di Melinda. Ritrovò la serenità familiare, si riavvicinò alle figlie Carnie e Wendy, e riprese l’attività solista con album come “Brian Wilson” (1988), “I Just Wasn’t Made for These Times” (1995) e “Brian Wilson Presents Smile” (2004), completando il leggendario progetto iniziato con i Beach Boys. Wilson ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui due Grammy Awards e il Kennedy Center Honor.
La sua influenza si estende ben oltre il pop californiano: Brian Wilson è considerato un pioniere dell’art pop, del rock psichedelico e della produzione in studio, ispirando generazioni di artisti in tutto il mondo.