Il 12 giugno 2025, Luigi Sbarra è stato proposto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni come nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Sud Italia. La nomina, che attende il via libera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, segna un passaggio storico: Sbarra, ex segretario generale della CISL, entra nel governo come indipendente, subentrando a Raffaele Fitto dopo la sua nomina a vicepresidente della Commissione europea.
Questa scelta, maturata a pochi mesi dalla fine del suo mandato sindacale, promette di ridefinire gli equilibri tra sindacati e istituzioni e di portare un’esperienza radicata nel mondo del lavoro e della rappresentanza sociale direttamente nelle stanze del potere esecutivo.
Luigi Sbarra è nato a Pazzano, un piccolo comune della Locride, in provincia di Reggio Calabria, il 20 febbraio 1960. Cresciuto in una famiglia modesta, ha iniziato a lavorare molto giovane per aiutare il padre nell’attività di commercio ambulante, alternando il lavoro agli studi. Dopo aver conseguito il diploma di geometra, Sbarra ha svolto diversi impieghi, tra cui quello di formatore in corsi professionali per operai forestali, prima di avvicinarsi al sindacato. Nel 2025 ha compiuto 65 anni, età che ha segnato anche il suo addio alla guida della CISL, come previsto dallo statuto dell’organizzazione.
Sul fronte della vita privata, Luigi Sbarra è sposato e padre di due figli. Nonostante la notorietà raggiunta negli ultimi anni grazie al suo ruolo pubblico, Sbarra ha sempre mantenuto un profilo riservato riguardo alla sua famiglia, evitando esposizioni mediatiche e proteggendo la privacy dei suoi cari. Le poche informazioni disponibili confermano il suo legame con la Calabria, terra d’origine che ha sempre rappresentato un punto di riferimento anche per la sua famiglia.
La carriera di Luigi Sbarra è profondamente intrecciata con il sindacato. Inizia il suo percorso negli anni Ottanta a Locri come operatore territoriale della Fisba Cisl, la federazione dei braccianti agricoli. Nel 1985 viene eletto segretario generale della Fisba di Locri, per poi guidare la CISL del comprensorio Locrideo dal 1988 al 1993 e successivamente la CISL della provincia di Reggio Calabria fino al 2000. In quell’anno assume la guida della CISL Calabria, ruolo che mantiene fino al 2009, quando viene chiamato a Roma nella Segreteria Confederale nazionale.
Nel 2016 Sbarra diventa segretario generale della Fai Cisl nazionale, la federazione che si occupa di politiche agricole, ambientali e dell’industria alimentare. Nel 2018 viene eletto segretario generale aggiunto della CISL nazionale e il 3 marzo 2021 raggiunge il vertice dell’organizzazione come segretario generale, succedendo ad Annamaria Furlan. Durante il suo mandato, la CISL si distingue per un approccio pragmatico e dialogante con le istituzioni, spesso diverso da quello di CGIL e UIL, e per il sostegno a riforme come la “legge Sbarra” sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese.
Nel dicembre 2024, in vista del raggiungimento del limite di età, Sbarra annuncia le dimissioni e indica Daniela Fumarola come sua successora, confermando la volontà di un ricambio generazionale e di continuità nella linea sindacale. La sua nomina a sottosegretario al Sud, avvenuta poche settimane dopo il passaggio di testimone, rappresenta il coronamento di una carriera dedicata alla difesa dei diritti dei lavoratori e allo sviluppo del Mezzogiorno.
Luigi Sbarra porta così al governo un bagaglio di esperienza unico, maturato tra le sfide del sindacato e le complessità del territorio calabrese, con l’obiettivo di rilanciare il Sud Italia e rafforzare il dialogo sociale nell’interesse del Paese.