L'apertura di Fratelli d'Italia al terzo mandato non sembra aver accelerato il tavolo nazionale del centrodestra sulle candidature per le regionali. Con buona pace -almeno per ora- di Matteo Salvini, che ha chiesto di mettere le carte in tavola: partendo dalla riflessione sull'extra time per i governatori ("ogni scelta va fatta in fretta perché è giusto che la gente sappia"). Paradossalmente la riflessione, apparentemente inattesa sui mandati regionali, invita alla prudenza: tutti guardano ancor di più alle mosse dei leader, a cominciare dal premier Meloni e dal segretario azzurro, Antonio Tajani. E questo fa capire che, tranne per le Marche (dove si punta alle riconferma del meloniano Francesco Acquaroli) la strada sia ancora in salita per la scelta dei governatori da opporre al centrosinistra. Di certo, la sconfitta a Genova è suonata come un campanello d'allarme e nella maggioranza c'è sempre più la consapevolezza che il voto atteso entro l'anno nelle Marche, in Veneto, Puglia, Toscana e Campania sia qualcosa di più di un semplice test locale. Anche se Giorgia Meloni ha messo in chiaro che l'esito delle regionali "non è un elemento dirimente per la tenuta della legislatura".
Molti nel centrodestra vedono a rischio Toscana, Campania e Puglia e c'è chi considera in bilico pure le Marche (già in mano a Fdi e forse la prima regione con le urne aperte già il prossimo 21 settembre) nonostante l'alleanza sia compatta nella ricerca del bis al fianco dell'uscente Acquaroli. Resta, dunque, 'sicuro' per il centrodestra solo il Veneto, che Matteo Salvini rivendica per sé ma fa gola al partito di via della Scrofa. La fine del ciclo di Luca Zaia, al suo terzo mandato e non più ricandidabile, sembra obbligare a nuove architetture. I nomi di Fdi, nel caso in cui arrivasse l'ok a una candidatura condivisa, in quota Fratelli d'Italia sono quelli dei parlamentari Luca De Carlo e Raffaele Speranzon, cui si aggiunge la deputata europea Elena Donazzan. Non si esclude che alla fine la scelta ricada su un profilo civico non indicato dalla Lega.