13 Jun, 2025 - 10:45

Sondaggi, Meloni resta prima ma per quanto? L'effetto Schlein trascina il Pd: cosa accadrebbe se votassimo domani

Sondaggi, Meloni resta prima ma per quanto? L'effetto Schlein trascina il Pd: cosa accadrebbe se votassimo domani

La mobilitazione per i Referendum sul lavoro e la cittadinanza hanno giovato al centrosinistra nonostante il mancato raggiungimento del quorum?

I dati dei primi sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani forniscono qualche indizio, tra conferme e sorprese dell’ultim’ora.

Oggi, venerdì 13 giugno 2025, sono stati diffusi i risultati della Supermedia/Youtrend, una media ponderata dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani condotti nelle ultime due settimane. 
Risultati che – se letti in relazioni ai principali fatti politici delle ultime due settimane – forniscono importanti spunti di riflessione.

Oltre alla conferma della leadership politica di Fratelli d’Italia, il dato più significativo è quello del Partito Democratico, che dopo settimane di stallo, riprende a crescere, recuperando in un sol colpo un punto percentuale. Gli elettori di centrosinistra sembrerebbero cominciare ad apprezzare la chiarezza e la fermezza della segretaria dem Elly Schlein, che ha portato il PD in piazza contro Israele e lo schierato contro il Jobs Act e per la cittadinanza italiana, sposando tanto più a sinistra la linea ufficiale e causando un terremoto interno di cui a breve dovrà rendere conto nel direttivo nazionale. 

Ma il balzo in avanti del CD non è l’unica nota positiva per il centrosinistra. Vediamo allora cosa emerge dai sondaggi politici di oggi, venerdì 13 giugno 2025. 

Sondaggi politici 13 giugno 2025, perché Schlein dovrebbe leggerli con attenzione?

I dati della Supermedia/Youtrend diffusi oggi, venerdì 13 giugno 2025, si riferiscono ai sondaggi condotti nelle ultime due settimane, caratterizzate da due eventi di particolare rilevanza politica: la manifestazione pro-Gaza di Pd, M5s e AVS, che ha portato 300mila persone in piazza e i referendum su lavoro e cittadinanza dell’8 e 9 giugno. Due eventi su cui si è concentrato gran parte dello scontro politico tra maggioranza e opposizione.

Lo sforzo di mobilitazione del centrosinistra – più o meno unito – per i due appuntamenti ha giovato soprattutto al Partito Democratico che dopo settimane di stallo nei sondaggi ha ripreso a crescere. Il fallimento referendario sembra non aver inciso sul giudizio degli italiani.  Rispetto alle proiezioni del 22 maggio, infatti, ha guadagnato un punto percentuale balzando al 23% e accorciando significativamente su Fratelli d’Italia. La distanza è ancora ampia (7 punti), ma potrebbe essere il segnale dell’inizio della ripresa.

L’esposizione mediatica della segretaria del Pd, Elly Schlein e l’affermazione di una linea di azione chiara sulla politica internazionale (Gaza) e sui temi sociali (lavoro e cittadinanza), sembrano aver premiato. Le prossime settimane saranno decisive per capire se Schlein sia riuscita finalmente a invertire il trend negativo o se il balzo in avanti odierno è stato solo un caso.

Il Terzo Polo è fondamentale per battere Meloni, lo dicono i sondaggi

La segretaria del PD, dovrebbe leggere con attenzione i sondaggi di oggi, perché c’è un altro dato politico fondamentale da valutare e considerare: il centro moderato è fondamentale per battere Giorgia Meloni. 

Se si votasse oggi, la coalizione di sinistra allargata ai partiti dell’ex Terzo Polo, totalizzerebbe il 48,9%, sufficiente per battere la coalizione di centrodestra, che a oggi si fermerebbe al 48,5%.
Un motivo in più per lavorare a un allargamento della coalizione a tutte le forze di opposizione.

I sondaggi di oggi mostrano una lieve frenata di Movimento 5 Stelle (-0,3) che scende al 12.2%. AVS resta al 6,3%. Perde Azione di Carlo Calenda (-0,4) scendendo al 3,1%, mentre Italia Viva di Matteo Renzi resta stabile al 2,4%. Perde un decimo anche +Europa che scenda all’1,8%.

Sondaggi, Meloni continua a trascinare il centrodestra

I sondaggi di questa settimana confermano la leadership di Fratelli d’Italia. Il partito di Giorgia Meloni resta il primo nelle intenzioni di voto degli italiani con il 30,3% (+0,2). Perdono sia Lega che Forza Italia. Il partito di Antonio Tajani resta secondo per una questione di decimi (8,9%). Continua a perdere la Lega di Matteo Salvini (8,4%).

Perde qualcosa anche Noi Moderati che si blocca all’1%. Il partito di Maurizio Lupi è stato l’unico della coalizione di centrodestra a schierarsi per il voto ai referendum, facendo campagna elettorale per 5 ‘no’. Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, invece, hanno optato per il ‘non voto’.

Se si votasse oggi, la coalizione di centrodestra non riuscirebbe a superare l’opposizione in formazione allargata. Meloni cresce e trascina, ma la vittoria referendaria aveva fatto sperare in una crescita più importante rispetto a quella che si è registrata. 

I sondaggi politici 13 giugno 2025 in tre punti:

  1. Il PD torna a crescere nonostante il flop referendario: Il Partito Democratico guadagna un punto percentuale, salendo al 23%, grazie alla mobilitazione per i referendum su lavoro e cittadinanza e alla visibilità ottenuta con la manifestazione pro-Gaza. Il mancato quorum non ha penalizzato il PD, anzi ha premiato la linea chiara e radicale di Elly Schlein.
  2. Coalizione di centrosinistra potenzialmente vincente con il centro moderato: Un’alleanza allargata del centrosinistra, comprendente anche i partiti dell’ex Terzo Polo, arriverebbe al 48,9%, superando di misura il centrodestra fermo al 48,5%. Questo evidenzia l’importanza strategica di un’aggregazione più ampia per competere con Giorgia Meloni.
  3. Fratelli d’Italia stabile al vertice, ma crescita inferiore alle attese: Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo con il 30,3%, ma la crescita è contenuta (+0,2%) nonostante il successo referendario. Gli altri partiti del centrodestra sono in calo o stabili, segnalando difficoltà nel tradurre in consenso elettorale l’astensione promossa ai referendum.
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