Non poteva arrivare in un momento migliore il Pride di Roma: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli ma anche Matteo Renzi e Carlo Calenda, una settimana dopo la netta sconfitta al referendum sul lavoro e sulla cittadinanza, avranno modo di curare le ferite con la trentunesima edizione romana della manifestazione che rivendica i diritti della comunità Lgbtq+.
L'appuntamento per i leader politici è dalle 14:30 di oggi in piazza della Repubblica. Da lì inizierà la sfilata che arriverà fino alle Terme di Caracalla con 40 carri allegorici e uno slogan: "Fuorilegge", tanto per riprendere la canzone della madrina della manifestazione di oggi, Rose Villain.
ha sottolineato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride. Ma tant'è: per il centrosinistra basta e avanza per salire sui carri e dimenticare almeno per un po' i suoi guai.
Perché è importante più che mai questo Pride per il centrosinistra italiano? Beh, la risposta è semplice. Intanto perché aiuta a voltare pagina dopo la cocente sconfitta referendaria di una settimana fa. E poi perché gli fa ritrovare un po' di unità, di certo molta di più rispetto a quella che ha messo in campo sui temi del lavoro e della stessa cittadinanza, visto che quest'ultima non è particolarmente cara al Movimento Cinque Stelle.
Oggi pomeriggio, i leader dell'opposizione si ritroveranno lungo le strade del centro di Roma che saranno attraversate dalla comunità Lgbtq+. Ma il loro feeling con il popolo del Pride sarà rinsaldato anche il prossimo 28 giugno. Quel giorno, infatti, tutti i leader dei partiti del centrosinistra italiano si ritroveranno a Budapest a sfidare Orban che ha messo fuorilegge la manifestazione per i diritti arcobaleno.
Non sarà un palcoscenico banale quello della capitale magiara: il centrosinistra ha un disperato bisogno di mostrarsi unito davanti all'opinione pubblica. E il tema dei diritti può offrire un'ottima piattaforma di partenza. Una ricucitura non da poco dopo gli sconquassi del referendum sul Jobs Act che ha messo su fronti opposti massimalisti e riformisti.
Ritrovarsi oggi a Roma e tra due settimane a Budapest può far mettere da parte delle evidenti lacerazioni. Anche se nel nome dell'antimelonismo più puro e duro.
Infatti, la presenza del centrosinistra italiano a Budapest contro Orban andrà automaticamente a sottolineare la vicinanza che ha Giorgia Meloni con il presidente ungherese accusato di aver limitato i diritti della comunità Lgbtq+ e di smantellare lo stato di diritto in maniera autoritaria.
Insomma: i leader del centrosinistra si muoveranno sempre con il pensiero fisso su Palazzo Chigi.
L'anno scorso, si vide Elly Schlein cantare e ballare su un carro del Pride.
Oggi, presumibilmente, la segretaria del Pd flirterà con Rose Villain, la cantante di 'Fuorilegge' che ha accettato "con entusiasmo" il ruolo della madrina e si definisce "alleata" della comunità Lgbtqia+:
Beh: unione e amore, proprio quello di cui ha bisogno il centrosinistra per rinascere.