A 81 anni magari aveva immaginato di tornare sulla scena del dibattito pubblico in ben altro modo. Invece Savino Pezzotta, nato a Scanzorosciate, un piccolo borgo della provincia di Bergamo, il giorno di Natale del 1943, deve accontentarsi di aver trovato spazio per aver sollevato una sorta di questione morale per la sua Cisl.
Andando ai fatti: il ruolo di sottosegretario affidato all'ex leader del sindacato Luigi Sbarra gli causa un profondo malessere. Perché evidenzia che la sua Cisl, ormai, è del tutto scivolata a destra.
Oggi ha concesso un'intervista al Fatto Quotidiano il cui titolo dice tutto: "La mia povera Cisl è alla deriva, la destra mai stata nel suo Dna".
Sta di fatto che anche lui, Savino Pezzotta, dopo essere stato segretario della Cisl dal dicembre del 2000 all'aprile del 2006, ha subito il fascino della politica attiva, venendo eletto nel 2008 deputato con l'Udc, all'epoca un partito di centrodestra.
Con il Fatto Quotidiano che oggi l'ha intervistato, Savino Pezzotta è andato subito al punto:
Insomma: la nomina a sottosegretario di Luigi Sbarra non la digerisce affatto. Soprattutto all'indomani della rottura dell'unità sindacale sui referendum, proposti (e malamente persi) dalla Cgil massimalista di Maurizio Landini.
La giornalista Ilaria Proietti, così, ha messo il dito nella piaga quando gli ha chiesto l'effetto che gli ha fatto vedere passare in pochissimi mesi Sbarra dal ruolo di segretario generale della Cisl a quello di sottosegretario del governo Meloni:
Per cosa?
Beh, evidentemente sì se lo si è accettato da sempre senza fiatare nel campo del centrosinistra, ogni volta che questa compagine è stata al governo e la Cgil ha continuato ad essere il "sindacato amico" di quel campo.
E comunque, non è la prima volta (e non sarà di sicuro l'ultima) che un leader sindacale poi si mette a fare politica a pieno regime. Di ex segretari della Cgil poi diventati parlamentari tra le fila del centrosinistra ne sono piene le cronache (l'ultimo esempio è Susanna Camusso, paracadutata nel 2022 in un collegio blindato in Campania pur di farla entrare in Senato). E anche Savino Pezzotta ha avuto il suo "giro di giostra".
Dal 2008 al 2013, come detto, è stato un parlamentare dell'Udc. Ma non è tutto: nel corso di quell'incarico, il 5 febbraio 2010, fu candidato per l'Unione di Centro anche a presidente della Regione Lombardia, dove perse la corsa elettorale. Quindi: dov'è oggi lo scandalo con Luigi Sbarra?
Tornando alla biografia di Pezzotta: il 17 gennaio 2013, a pochi mesi dalla fine della legislatura, lasciò l'Udc per aderire al Gruppo misto della Camera. E solo a settant'anni decise di porre termine anche alla carriera politica attiva, pur continuando ad interessarsi delle questioni sociali, della pace e della cooperazione internazionale attraverso l'associazione "Educatori senza Frontiere" fondata da don Antonio Mazzi.
Sta di fatto che oggi, parlando di Sbarra e della Cisl, quando gli si è ricordato che per lui il sindacato deve allontanare da sè qualunque innamoramento con il potere, l'ha messa così:
Soprattutto se un sindacato si occupa di tutto tranne che di contratti.