Con l'apertura del fronte di guerra tra Israele e Iran per la corsa del regime degli Ayatollah ad avere la bomba atomica, l'Italia è al sicuro? Oggi, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha spiegato al Corriere della Sera cosa stanno facendo i nostri Servizi Segreti per garantirlo.
Ma intanto l'ex leader comunista Marco Rizzo, sui social, sarcasticamente si chiede se si può stare tranquilli con Luigi Di Maio rappresentante dell'Unione Europea nel Golfo Persico.
Il fu figlioccio di Beppe Grillo, evidentemente, non gode della stima del co-fondatore della lista Italia Sovrana e Popolare.
Luigi Di Maio da qualche mese è stato confermato rappresentante dell'Unione Europea nel Golfo Persico. La sua è stata una promozione che in Italia ha sorpreso un po' tutti ma che di sicuro segna un cambio di passo importante nella sua carriera politico-istituzionale a livello internazionale. Si è trattato di un riconoscimento pressocché unanime del lavoro che ha svolto in questi ultimi anni.
Ma tant'è: non tutti dormono sogni tranquilli. Marco Rizzo, ad esempio, su Facebook ha esternato tutti i suoi dubbi in relazione alla crisi che si sta vivendo in Medio Oriente ora: una crisi che rischia di far precipitare il mondo in una terza guerra globale:
Beh, non è proprio così: sulle spalle di Luigi Di Maio non pesa né la responsabilità dell'inizio della guerra in Medio Oriente né, naturalmente, quella di risolverla (tantomeno da solo). Ma il post di Marco Rizzo ha avuto comunque migliaia di assensi.
Ma intanto, l'Italia è al sicuro? A questa domanda ha risposto il ministro della Difesa Guido Crosetto:
Che significa questo nel concreto?
sono state le parole del ministro.
Crosetto ha spiegato al Corriere della Sera la posizione del governo anche per quanto riguarda il possibile intervento del nostro esercito sui vari fronti di guerra aperti:
In prospettiva, in ogni caso, anche l'Italia si allineerà alla richiesta della Nato di destinare il 3,5% del Pil in difesa e l'1,5% in sicurezza:
Infine, Crosetto ha spiegato anche la posizione dell'Italia sul piano Rearm Europe: