16 Jun, 2025 - 17:03

"The Gilded Age 3" è un trionfo su Rotten Tomatoes: cosa sappiamo della serie tv

"The Gilded Age 3" è un trionfo su Rotten Tomatoes: cosa sappiamo della serie tv

Dopo due anni di attesa trepidante, la terza stagione di "The Gilded Age" è finalmente arrivata, conquistando critici e fan con un punteggio perfetto su Rotten Tomatoes. Questo il trailer ufficiale firmato MAX:

Questa serie drammatica ambientata nella New York degli anni ‘80 dell’Ottocento continua a incantare per la sua complessità narrativa, i personaggi sfaccettati e l’affascinante ritratto di un’epoca di grandi cambiamenti sociali ed economici.

Ma cosa rende davvero speciale questa terza stagione? Perché la critica la celebra con così tanto entusiasmo? Scopriamo insieme tutti i dettagli più interessanti e i motivi del suo successo.

Un contesto storico unico e una narrazione avvincente

"The Gilded Age" non è la solita serie d’epoca. Ambientata durante il boom industriale della fine del 1800, racconta con estrema cura e precisione una New York divisa tra antiche famiglie aristocratiche e nuovi ricchi rampanti, offrendo un’istantanea vibrante di un’epoca di contrasti sociali forti.

Questa mescolanza di potere, denaro e dinamiche familiari intense crea un terreno fertile per storie appassionanti e spesso complicate.

Nella terza stagione, il ritmo narrativo si fa ancora più incalzante, grazie anche a colpi di scena strategici come l’eredità milionaria di Ada Brook, che aggiunge nuova linfa alle lotte di potere tra le famiglie protagoniste.

Non mancano tensioni familiari e intrighi sociali, come la crisi interna al clan Russell, che prepara il terreno per ulteriori sviluppi. Questa ricchezza di intrecci e personaggi ben sviluppati è una delle chiavi del grande apprezzamento della critica.

Recensioni da urlo: perché tutti adorano "The Gilded Age 3"

Il punteggio perfetto al Tomatometer di Rotten Tomatoes (100%) per la terza stagione è un risultato storico per la serie, che ha visto un continuo miglioramento rispetto alle stagioni precedenti (79% la prima, 94% la seconda)

Questo indica come i critici abbiano premiato non solo la qualità tecnica e produttiva, ma anche l’approfondimento emotivo e sociale dei personaggi.

La scrittura di Julian Fellowes, già noto per "Downton Abbey", si conferma raffinata e incisiva, capace di portare sullo schermo sfumature di un’epoca affascinante e poco raccontata in modo così completo. Gli attori, molti con background teatrale, offrono interpretazioni intense e autentiche che aggiungono spessore alla narrazione.

Inoltre, i temi trattati, come la mobilità sociale, le tensioni tra vecchi e nuovi ricchi e la condizione femminile, sono gestiti con sensibilità e intelligenza. 

Tuttavia, se la critica è unanime nel lodare la serie, il pubblico è più diviso: il cosiddetto Popcornmeter, che misura l’apprezzamento degli spettatori, rimane ancora sotto il 60% per le prime due stagioni. Questo gap suggerisce che la serie, seppur brillante, non è ancora riuscita a conquistare completamente il grande pubblico, probabilmente per via della sua complessità e della lentezza tipica del dramma storico.

Temi contemporanei in un’epoca passata

Uno degli elementi più intriganti introdotti nella terza stagione riguarda l’esplorazione del divorzio, un tema all’epoca nuovo e controverso. Francesca Orsi, dirigente HBO, ha anticipato che la serie analizzerà come la fine di un matrimonio influenzi la posizione sociale delle donne nella New York dell’Ottocento. Un argomento non solo storico ma con evidenti echi attuali, che aggiunge profondità e risonanza emotiva alle trame.

In un’epoca in cui il matrimonio era spesso un’istituzione rigida e determinante per lo status sociale, la rappresentazione del divorzio diventa un modo per indagare la libertà femminile, i pregiudizi sociali e le difficoltà di chi osava sfidare le convenzioni.

Questo rende "The Gilded Age" più di un semplice dramma d’epoca: diventa una riflessione sui diritti, le limitazioni e le lotte personali che, seppur in un contesto storico distante, parlano ancora oggi.

La presenza di donne forti e complesse come Ada, che acquisisce potere e ricchezza, è un altro punto di forza della serie. Il suo percorso di emancipazione si intreccia con quello delle altre protagoniste, offrendo una varietà di punti di vista che arricchiscono la narrazione.

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