Il Canone Rai è un’imposta annuale che grava sulla detenzione di apparecchi televisivi e viene addebitata direttamente nella bolletta dell’elettricità.
L’importo, fissato a 90 euro annui, è suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre. Tuttavia, per alcune categorie di contribuenti, la legge prevede la possibilità di chiedere l’esenzione, in tutto o in parte, a determinate condizioni.
Il 30 giugno 2025 rappresenta un'importante scadenza in questo senso: chi presenta l’istanza entro tale data può evitare di pagare il canone per il secondo semestre dell’anno, ottenendo un risparmio di 45 euro.
Chi può beneficiare di questa possibilità? Quali requisiti devono essere rispettati? E qual è la procedura da seguire per inoltrare correttamente la domanda di esonero?
Prima di scoprirlo, vi lasciamo al video YouTube di Angelo Greco sulle novità in vigore dal 2025 riguardanti l'imposta.
Il diritto all’esonero dal pagamento del Canone Rai è previsto per due principali categorie di contribuenti.
La prima include coloro che non possiedono un televisore né alcun dispositivo atto alla ricezione del segnale televisivodigitale terrestre o satellitare.
La normativa specifica che sono soggetti a canone solo gli apparecchi dotati di sintonizzatore, decoder o altre tecnologie in grado di visualizzare i programmi Rai. Smartphone, tablet e computer privi di decoder TV non rientrano nella definizione di “apparecchio televisivo”.
La seconda categoria riguarda i soggetti che hanno compiuto almeno 75 anni entro il 31 luglio 2025 e che possiedono un reddito complessivo familiare non superiore a 8.000 euro annui. Limite quest'ultimo che comprende anche il reddito del coniuge convivente, ma non quello di eventuali collaboratori domestici o assistenti familiari.
L’Agenzia delle Entrate chiarisce inoltre che, qualora il requisito anagrafico o reddituale venga maturato dopo il 31 gennaio 2025 (termine utile per l’esenzione su base annua), resta comunque possibile ottenere la riduzione per la seconda metà dell’anno, presentando la richiesta entro il 30 giugno.
Per beneficiare dell’esenzione, il contribuente deve compilare un’autocertificazione utilizzando il modello predisposto dall’Agenzia delle Entrate. In tale documento va dichiarata, sotto la propria responsabilità, la sussistenza dei requisiti per l’accesso all’agevolazione: mancanza di apparecchi televisivi oppure età superiore ai 75 anni e reddito sotto soglia.
La trasmissione del modulo può avvenire con tre modalità alternative:
Nel modulo occorre indicare il codice fiscale del richiedente, la residenza e la motivazione dell’esenzione. La documentazione deve essere completa e inviata entro e non oltre il 30 giugno 2025, pena la perdita del beneficio per il secondo semestre.
L’omissione dell’istanza entro il termine comporta l’obbligo di continuare a versare il Canone Rai fino a dicembre 2025, anche se i requisiti per l’esenzione sono stati effettivamente raggiunti durante l’anno. La domanda presentata in ritardo, cioè dal 1° luglio 2025 in poi, sarà considerata valida esclusivamente per il periodo d’imposta 2026, senza effetti retroattivi.
Per chi ha maturato i requisiti dopo la chiusura della prima finestra utile di gennaio, la scadenza di giugno rappresenta l’unica possibilità concreta per ridurre l’importo dovuto nell’anno in corso. In assenza di comunicazione tempestiva, anche chi ha diritto all’esonero continuerà a pagare i 45 euro relativi al secondo semestre.
Infine, la legge prevede che la nuova finestra per richiedere l’esonero 2026 si aprirà il 1° luglio 2025 e si chiuderà il 31 gennaio 2026. Per evitare di pagare il canone, dunque, è fondamentale conoscere i tempi e le modalità previste dalla normativa.