I sondaggi politici della prima settimana post-referendum non arridono al centrodestra, che cala nell'indice di gradimento, con Fratelli d'Italia che per la prima volta dopo diverse settimane scende al di sotto del 30%. Male anche i partiti di centro continuano a perdere, mentre il Partito Democratico è l'unica forza a crescere e a trascinare il centrosinistra.
È quanto emerge dalla media di Termometro Politico dei sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani, riferiti alla settimana dal 9 al 15 giugno.
La campagna per i referendum abrogativi dell'8 e 9 giugno sul lavoro e sulla cittadinanza, ha inevitabilmente orientato l'opinione degli intervistati al di là di quelli che sono i risultati delle urne, che si sono chiuse con il mancato raggiungimento del quorum e la sconfitta del centrosinistra.
I dati si riferiscono alla media tra le rilevazioni di cinque istituti: Tecnè, Bidimetra, Eumetra, Swg e TP.
Il dato politico più rilevante evidenziato dai sondaggi dell'ultima settimana riguarda Fratelli d'Italia, il partito della premier Giorgia Meloni. Resta saldamente in testa al gradimento degli italiani ma, per la prima volta dopo settimane mostra segni di flessione, scendendo di poco sotto la soglia del 30%. La media calcolata da Termometro politico, infatti, dà Fratelli d'Italia al 29,9%. Una lievissima flessione che, tuttavia, potrebbe far scattare qualche campanello d'allarme nella coalizione di maggioranza, dove non va meglio neanche per Forza Italia e Lega, che scendono rispettivamente all'8,8% e all'8,4%.
In totale, la coalizione di centrodestra raggiunge il 47,1% dei consensi che – a meno di modifiche dell'attuale legge elettorale – potrebbe non essere sufficiente per rimanere a Palazzo Chigi.
Continua, invece, il trend positivo del PD, unico partito a crescere nei sondaggi. Questa settimana si attesta intorno al 22,7%, il dato migliore da tre mesi a questa parte. Il partito della segretaria Elly Schlein continua a guadagnare terreno su Fratelli d'Italia, adesso a poco meno di 8 punti di distanza. Un distacco considerevole che, tuttavia, non sembra più impossibile da colmare come qualche settimana fa. Il PD non è l'unica nota positiva del centrosinistra, dove cresce anche il Movimento 5 Stelle che raggiunge il 12,3%, il risultato migliore dalle Europee del giugno 2024. Sale di poco anche Avs che si ferma al 6,4%.
I tre partiti del campo largo insieme superano di poco il 41%, un risultato che non gli consentirebbe di impensierire l'attuale maggioranza di governo. Per sperare di essere competitivi devono ampliare l'alleanza alle forze progressiste di Centro.
Il centro progressista stenta a decollare. La settimana si è conclusa con dati poco entusiasmanti per tutti. Azione di Carlo Calenda scende al 3,2%, Italia Viva di Matteo Renzi perde ancora e si attesta al 2,3%. Lo stesso dicasi per +Europa di Riccardo Magi, che nonostante la mobilitazione per il referendum sulla cittadinanza italiana continua a non crescere nei sondaggi restando fermo all'1,6%.
Se unissero le forze raggiungerebbero i 7,1%, che unito al 41% del campo largo, tuttavia, consentirebbe di strappare la vittoria al centrodestra.
Oscillazioni a parte, la coalizione di Giorgia Meloni resta sempre la favorita per la riconferma a Palazzo Chigi, a patto che rimanga unita. Unità è anche la parola d'ordine per il centrosinistra, che solo con una coalizione ampia può sperare di essere competitivo.