17 Jun, 2025 - 05:00

Ignazio La Russa e la telefonata a Gravina per evitare Gattuso ct della Nazionale: ecco cosa gli ha detto

Ignazio La Russa e la telefonata a Gravina per evitare Gattuso ct della Nazionale: ecco cosa gli ha detto

Italia, 60 milioni di commissari tecnici della Nazionale italiana: non è un modo di dire, è un dato di fatto, no? Allora, come volevate che il secondo italiano più importante al mondo dietro Sergio Mattarella, il presidente del Senato Ignazio La Russa, non dicesse la sua sull'ingaggio di Rino Gattuso alla guida della nostra selezione.

Poteva starsene zitto? Poteva evitare di esporsi? Poteva dedicarsi solo alla politica e alle cose di Palazzo Madama? Risposta: no.

Del resto, lui che è solito leggere la Gazzetta dello Sport mentre dirige il traffico dei dibattiti al Senato,

lui che ha voluto essere il commissario tecnico della Nazionale politici (facendo andare d'accordo Elly Schlein e Matteo Renzi)

la sua doveva dirla. E non ha mancato.

La Russa contro Gattuso: così ha tentato di convincere Gravina

Ieri, il presidente del Senato è intervenuto su Radio Rai Gr Parlamento alla trasmissione di Emilio Mancuso "La politica nel pallone" e ha rivelato il ruolo che ha avuto nell'affaire Gattuso. Intendiamoci subito: La Russa non lo voleva Ringhio. Per questo ha tentato di ostacolare la sua nomina con una telefonata al presidente della Federazione Gravina. Insomma: la sua voleva essere una raccomandazione al contrario...

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“Ho telefonato a Gravina prima della scelta e gli ho espresso i miei leciti dubbi. Quando Gravina dice che Gattuso è un simbolo del nostro calcio, io dico che non è proprio esatto

Inutile girarci attorno: La Russa il calcio lo segue e lo capisce. Sa che Gattuso è stato un ottimo centrocampista, per carità. Ma da tecnico non ha certo un curriculum all'altezza per guidare la Nazionale: questo è poco ma sicuro. Gattuso è un azzardo, diciamocelo. E La Russa l'ha detto. A chi di dovere: a Gravina...

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Adesso è inutile piangere sul latte versato. Abbiamo scelto Gattuso e quindi viva Gattuso, mi auguro vada bene. L’importante è che poi ci si assuma i meriti del successo, se ci sarà, ma anche le responsabilità di un eventuale insuccesso...”

E insomma: per chi ha orecchie per intendere, Gravina avvisato, mezzo salvato.

La Russa e le stoccate da interista

E comunque: a dirla tutta, Ignazio La Russa, interista doc, nel suo intervento radiofonico, si è tolto lo sfizio di mandare una stoccata allo juventino Gianluigi Buffon, capo delegazione azzurro che sembra aver indirizzato la scelta di Gravina di nominare Gattuso ct minacciando le dimissioni nel caso fosse tornato Roberto Mancini, ad esempio

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Buffon è semmai un simbolo del nostro calcio: forse ci sta lui dietro a questa decisione. Ma allora tanto valeva fare Buffon selezionatore. Non c’è bisogno di essere allenatori per selezionare una nazionale...”

Visto? Gravina è cascato male: La Russa è un intenditore. E l'amichettismo preferito alla meritocrazia non lo tollera.

Chi avrebbe voluto La Russa come allenatore della Nazionale?

Ma chi avrebbe voluto Ignazio La Russa ad allenare la Nazionale nel tentativo disperato di riconquistare una qualificazione mondiale? Beh, la lista è lunga. Tanti, per il presidente del Senato, erano più meritevoli dell'ex milanista Rino Gattuso:

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“I simboli del nostro calcio sono altri, molti non sono allenatori, come Totti e Del Piero. Poi ci sono Cannavaro, Nesta, Pippo Inzaghi. Non è giusto considerare Gattuso il simbolo del nostro calcio, il nostro calcio non è un calcio da ‘Ringhio’, ma è il calcio dei Rivera, Baggio, Del Piero, Zenga. Ecco, perché non Zenga?”

Del resto, quest'ultimo è stato il portiere dell'Inter negli anni Ottanta-Novanta: lo chiamavano l'Uomo Ragno. Ed era un beniamino dei tifosi nerazzurri come La Russa. 

Ranieri, Mancini o Mourinho?

E comunque: volendo andare sul sicuro, secondo La Russa, Gravina avrebbe potuto convincere Claudio Ranieri, capace di tramutare in oro tutto ciò che tocca, anche una Rometta sull'orlo della zona retrocessione come ha dimostrato quest'anno. O scegliere Roberto Mancini o Josè Mourinho. Due grandi ex indovinate di quale squadra di club? Esatto, dell'Inter larussiana. 

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“Avrebbero dovuto pensarci prima. Ranieri o Mancini, se fossero stati previsti come piano B, quando era necessario prevedere un piano B, avrebbero accettato. Ma anche lo stesso Mourinho, perché no?

E invece: zeru consigli ascoltati. Ma ora La Russa, al di là delle dichiarazioni di facciata, ha già preso posto sulla sponda del fiume.  

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