Tra poco più di una settimana (il 24 giugno 2025), la Commissione Juri del Parlamento Europeo si pronuncerà sulla revoca dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis, richiesta dal governo ungherese per far ripartire il processo che la vede imputata a Budapest con l’accusa di lesioni aggravate.
Con l’avvicinarsi della decisione, cresce la tensione tra l’eurodeputata di AVS e chi – anche nel centrodestra – vorrebbe la revoca della protezione parlamentare.
Poche ore fa il generale Roberto Vannacci ha rilasciato un video sui suoi canali social in cui accusa l’attivista italiana di volersi sottrarre al processo. Poco incoraggianti, anche le parole del capogruppo al Parlamento Europeo di Fratelli d’Italia, Nicola Procaccini.
Particolarmente accesso, infine, è il botta e risposta, tutto social, tra Ilaria Salis, il padre Roberto e l’ex presidente della Regione Lazio, Francesco Storace.
Uno scontro in cui non sono mancati insulti e battute taglienti.
Ecco cosa sta succedendo davvero e soprattutto perché il centrodestra sembra aver ingaggiato una vera e propria crociata contro l’eurodeputata italiana?
Particolarmente accesa è la polemica esplosa, nelle ultime ore, per un post pubblicato ieri dall’ex presidente della Regione Lazio, Francesco Storace, sui suoi canali social.
Nel post in questione, Storace aveva condiviso una foto di Ilaria Salis con il padre Roberto sotto il cartello della città di “Monza” accompagnata dal messaggio: “Papino saluta la bimba” e dalle parole “si avvicina il voto al Parlamento Europeo”.
La replica di Roberto Salis non si è fatta attendere a lungo e dopo poche ore ha risposto così:
Nella mia vita ho conosciuto tanti fascisti. Se gli fosse capitato a tiro uno come @Storace lo avrebbero preso a calci nel culo a due a due fino a quando diventavano dispari! ????♂️ https://t.co/0EiaNrpPiR
— Roberto Salis (@robesalis) June 16, 2025
È finita qui? Neppure per idea. Questa mattina, Ilaria Salis è intervenuta per difendere il genitore rincarando la dose:
“La destra destra italiana non riesce proprio a scrollarsi di dosso la sua penosa matrice fascista. E Storace, poverino, appare tanto accecato dall’invidia per il valore di mio padre, se il modo che trova per attaccarlo è quello di un bulletto da quattro soldi.”
La destra destra italiana non riesce proprio a scrollarsi di dosso la sua penosa matrice fascista.
— Ilaria Salis (@SalisIlaria) June 17, 2025
E Storace, poverino, appare tanto accecato dall’invidia per il valore di mio padre, se il modo che trova per attaccarlo è quello di un bulletto da quattro soldi. https://t.co/6UvYbYH4Cp
Quindi la replica del giornalista ed ex ministro della Salute:
Questa famiglia @SalisIlaria e @robesalis e’ molto unita.
— Francesco Storace (@Storace) June 17, 2025
Nel lanciare contumelie.
Si accetti il processo: a me è accaduto più volte ed è finita bene.
Perché questo pessimismo?
Ps: andate anche voi al Pride in #Ungheria? https://t.co/a33dUjI9GU
Francesco Storace non è stato l’unico esponente di centrodestra a essere intervenuto sulla vicenda dell’immunità di Ilaria Salis. Il generale Roberto Vannacci, collega dell’attivista italiana all’Europarlamento, ha postato questa mattina un video-messaggio per lei in cui, senza troppi giri di parole, l'accusa di volersi sottrarre al processo in Ungheria.
Non è la prima volta che il vicesegretario della Lega attacca l’attivista italiana, e anche questa volta non le ha risparmiato critiche. Nel mirino del generale, il video messaggio social pubblicato due giorni fa su Instagram da Ilaria Salis, in cui chiedeva ai colleghi all’Europarlamento di non votare per la revoca della sua immunità, non solo per la sua sicurezza, ma per difendere i valori democratici dell’Europa.
Ha accusato Vannacci, ricordandole che l’immunità parlamentare non le spetterebbe dal momento che i fatti oggetto del processo a Budapest sarebbero antecedenti alla sua elezione a Bruxelles.
Ha concluso il Generale della Lega.
Sempre oggi, martedì 17 giugno, sulla questione del voto sulla revoca dell’immunità di Ilaria Salis, è intervenuto anche l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini.
Spetterà al Parlamento Europeo, infatti, approvare o respingere l’indicazione che arriverà dalla Commissione Juri. La commissione può proporre la revoca totale o parziale, o il rigetto della richiesta del governo ungherese.
Ha concluso, infine, l'eurodeputato di Fratelli d'Italia e co-presidente del gruppo dei Conservatori e riformisti al Parlamento europeo.