Sabato manifestazione insieme ai compagni di Avs, martedì e mercoledì trasferta a L'Aia: l'agenda dell'antimilitarista Giuseppe Conte è più ricca che mai.
Ormai l'ex premier italiano vuole essere sempre più riconosciuto come il capo della frangia pacifista non solo italiana, ma europea. Per questo, alza il tiro.
Oggi ha annunciato che mentre il 24 e il 25 giugno la Nato si riunirà a L'Aia, in Olanda, per far alzare a tutti i suoi Paesi membri la percentuale di Pil da destinare alla difesa, lui starà con gli altri rappresentanti dei partiti pacifisti europei per ribadire che le armi non potranno mai portare alla pace.
Insomma: se non ci fosse già quello di Alcide De Gasperi a buon punto, in Vaticano, potrebbero già da ora avviare un processo di canonizzazione per lui, Giuseppe Conte, il fu presidente del Consiglio che, però, quando ha avuto la guida del Governo, non solo ha mantenuto tutti gli impegni ratificati dall'Italia in sede di Alleanza Atlantica, ma ha aumentato le spese militari sia in valore assoluto che in rapporto al Pil.
E vabbè: non a caso, nel corso della sua carriera politica, si è guadagnato (anche) l'appellativo di CamaleConte.
Insomma: l'importante è soffiare sul fuoco del populismo; l'importante è arrivare facile alla pancia delle persone dicendo che tutti i soldi che verranno spesi per le armi saranno di fatto tolti a loro con i tagli alla sanità, all'istruzione, al welfare, eccetera eccetera.
Giuseppe Conte non è il tipo che si tira indietro. Né quando con Salvini deve firmare i decreti sicurezza, né quando deve mandare il messaggio che la sicurezza dell'Occidente ingrassa i soliti noti e sarà pagata dai più poveri.
Eccolo davanti ai microfoni dei giornalisti questa mattina
Ecco cosa farà @GiuseppeConteIT durante il vertice Nato. Ormai l'ex premier vuole essere il leader dei pacifisti europei pic.twitter.com/xrmnUqH7V2
— Tag24 (@Tag24news) June 19, 2025
L'ex premier sarà protagonista di una sorta di contro-vertice, quindi. Ma sarà curioso annotare con quali leader europei lo farà. Ci sarà qualcuno descritto non come un populista?
Ma non solo: sarà curioso notare anche se il contro-vertice dei pacifisti europei annunciato all'Aia da Giuseppe Conte vedrà la presenza anche del Partito Democratico di Elly Schlein.
Sabato, la delegazione dem alla manifestazione contro il riarmo europeo organizzata dal Movimento Cinque Stelle e da Alleanza Verdi e Sinistra dovrebbe essere ridotta all'osso.
Del resto, a differenza dei Cinque Stelle e di Avs, è davvero difficile far parte della maggioranza Ursula nel parlamento europeo e farle opposizione nei confini italiani.
Ma intanto, proprio in sede europea, a che gioco sta giocando il Pd?
Beh, a leggere Il Foglio di oggi, a quello del silenzio:
si legge in un resoconto del giornale di Claudio Cerasa. Nessuno dei 21 eletti del Pd ha preso la parola sulla guerra tra Israele e l'Iran; sul prossimo vertice della Nato all'Aia che alzerà al 5% del Pil la spesa militare degli Stati membri; e sul piano di riarmo europeo.
Solamente in un'altra occasione si è udita la voce dei dem: quella di Cecilia Strada, nello specifico, nel corso di un dibattito denominato "Genocidio a Gaza". La figlia di Gino ha chiesto la sospensione immediata dell'accordo Ue-Israele, lo stop al commercio con gli insediamenti e un embargo di tutte le armi da e per Israele.
Nonostante non ci fosse una risoluzione da votare, anche il capo delegazione Nicola Zingaretti è rimasto zitto. E dire che il Pd rappresenta il gruppo di parlamentari più numeroso dentro la seconda famiglia europea, i Socialisti & Democratici. E chissà martedì e mercoledì a quale vertice dell'Aia prestarà maggiore attenzione.