Thomas Robsahm è una figura di spicco nel panorama cinematografico norvegese, noto per il suo lavoro come regista, produttore, attore e musicista. Meno conosciuto al grande pubblico italiano rispetto ai suoi fratelli, Thomas è il secondo figlio di Ugo Tognazzi, uno dei più grandi attori della commedia italiana, e dell’attrice norvegese Margarete Robsahm. La sua storia personale e professionale è profondamente legata sia all’Italia che alla Norvegia, e il suo cognome racconta molto delle sue origini e del percorso di vita che ha seguito.
Thomas Robsahm nasce il 29 aprile 1964 ad Arendal, in Norvegia, dall’unione tra Ugo Tognazzi e Margarete Robsahm, attrice e modella norvegese conosciuta da Tognazzi sul set del film “Il mantenuto”. Il matrimonio tra i due durò pochi anni: dopo la separazione, Margarete tornò in Norvegia con il piccolo Thomas, che crebbe quindi nel paese materno. In Italia, Ugo Tognazzi costruì una nuova famiglia con Franca Bettoja, dalla quale ebbe altri due figli, Gianmarco e Maria Sole, mentre il primogenito Ricky era nato dalla relazione con Pat O’Hara.
Thomas conobbe il padre e il resto della famiglia italiana solo all’età di sette anni. Fino a quel momento, infatti, era cresciuto credendo che il marito norvegese della madre fosse il suo vero padre, finché la nonna materna non gli rivelò la verità. Da quel momento, Thomas sentì il desiderio di conoscere Ugo Tognazzi e, grazie all’intervento della madre, ebbe finalmente modo di incontrarlo durante le riprese di un film in Ungheria. Da allora, iniziò a frequentare regolarmente la famiglia italiana, trascorrendo le estati a Roma e a Torvajanica insieme al padre e ai fratelli.
Il motivo per cui Thomas porta il cognome Robsahm, e non Tognazzi, è legato principalmente alla sua crescita in Norvegia. Dopo la separazione dei genitori, Thomas è stato cresciuto dalla madre nel suo paese d’origine, assumendone il cognome e integrandosi pienamente nella cultura norvegese. La famiglia Robsahm è molto conosciuta in Norvegia, non solo per la figura di Margarete, ma anche per altri membri attivi nel mondo del cinema e della cultura. Questo ha permesso a Thomas di costruirsi un’identità forte e indipendente, senza dover fare i conti con il peso del cognome Tognazzi, molto noto invece in Italia e associato a una tradizione cinematografica ben precisa.
Anche per questo, Thomas ha potuto vivere la propria carriera artistica con maggiore libertà, scegliendo il proprio percorso senza essere costantemente paragonato al celebre padre, come invece è accaduto ai suoi fratelli italiani. Nonostante ciò, Thomas ha sempre mantenuto rapporti affettuosi con la famiglia Tognazzi e ha partecipato a vari progetti comuni, mantenendo vivo il legame con le sue radici italiane.
Cresciuto in Norvegia, Thomas Robsahm ha seguito le orme artistiche dei genitori, ma ha scelto di costruire la propria carriera principalmente nel paese materno. Esordisce giovanissimo come attore, recitando accanto alla madre nel film “Fem døgn i august” (1972). Negli anni successivi prende parte a diverse produzioni norvegesi e, negli anni ’90, si dedica con successo alla regia e alla produzione cinematografica.
Tra i suoi lavori più noti figurano il film “S.O.S.” (1999), vincitore del Premio Amanda come miglior film, e il documentario “Moderne slaveri” (2009), premiato anch’esso con l’Amanda. Ha collaborato spesso con il regista Joachim Trier, producendo pellicole di grande successo internazionale come “Segreti di famiglia” (“Louder Than Bombs”), “Thelma” e “La persona peggiore del mondo”, quest’ultimo candidato ai BAFTA come miglior film in lingua straniera nel 2022.
Oltre al cinema, Thomas si è dedicato anche alla musica, militando come cantante e tastierista in gruppi punk e post-punk norvegesi.