Nino Benvenuti, celebre campione olimpico e mondiale di pugilato, ha vissuto una vita segnata da grandi successi sportivi ma anche da profonde tragedie personali, tra cui la dolorosa perdita del suo primogenito Stefano. Nel 2020, Stefano Benvenuti si è tolto la vita, un evento che ha rappresentato il più grande dramma nella vita del pugile italiano.
Stefano Benvenuti, nato dal primo matrimonio di Nino con Giuliana Fonzari, aveva 58 anni quando è stato trovato morto in un bosco sull’altopiano del Carso, vicino a Trieste, la città d’origine della famiglia Benvenuti. Le indagini hanno confermato che si è trattato di suicidio.
La vita di Stefano non è stata facile. Negli anni precedenti alla sua morte, aveva vissuto un periodo turbolento segnato da problemi giudiziari. Nel 2016 era stato condannato a quattro anni di carcere per il furto di gioielli ai danni della sua ex compagna. Aveva scontato parte della pena in carcere e, nel 2020, a causa dell’emergenza Covid-19, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Nonostante la possibilità di uscire dal carcere, Stefano non è riuscito a superare il peso della sua situazione, che lo ha portato a compiere il tragico gesto.
Stefano era sposato e aveva un figlio minorenne, ma la sua vita privata era segnata da fragilità e difficoltà, come testimoniano le parole di chi lo conosceva: un uomo “irrequieto”, “spavaldo” ma anche “fragile”, che ha vissuto una vita tormentata.
La morte di Stefano ha rappresentato una ferita profonda per Nino Benvenuti, che ha dovuto affrontare questa tragedia in solitudine, dopo anni di rapporti complicati con la sua famiglia. Nonostante tutto, il campione ha sempre mostrato un grande amore per la figlia Nathalie, avuta dalla sua seconda moglie Nadia Bertorello, con cui ha mantenuto un legame affettuoso e forte.