L'aria nella maggioranza di centrodestra è sempre più irrespirabile. Lo dimostrano le continue provocazioni tra Forza Italia e Lega, che vedono i due alleati – ormai solo di nome – lanciarsi stilettate avvelenate e accuse reciproche.
L'immagine che traspare è quella di un centrodestra sempre più spaccato e il botta e risposta odierno tra Nevi e Salvini, non fa che confermare la crescente tensione interna.
Il nuovo fronte di scontro è dato dal binomio terzo mandato-cittadinanza (Ius Italiae), due temi su cui i due partiti si sono irrigiditi, ciascuno sulle proprie posizioni chiudendo ogni possibilità di dialogo.
Due temi che sarebbero dovuti rimanere confinati ai tavoli tecnici e che invece si sono trasformati in un campo di battaglia politico.
Il primo a intervenire è stato il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini.
Il vicepremier aveva sperato di riuscire a convincere Forza Italia ad approvare una legge sul terzo mandato per i governatori in cambio di un accordo sulle candidature per le prossime tornate elettorali. Quando, però, l'alleato ha rilanciato con la proposta della legge sulla cittadinanza, Ius scholae, poi ribattezzata Ius Italiae, Salvini non ha potuto che considerarla irricevibile.
Questa mattina, il leader della Lega è quindi ritornato sulla questione attaccando gli alleati di governo:
Ha detto Salvini a margine di un evento sul decreto sicurezza a Roma, rincarando poi la dose contro gli azzurri, accusati di trattare come se si stesse facendo una compravendita:
E ribadisce la sua linea:
Sul terzo mandato, Salvini insiste che si tratti di una battaglia di democrazia:
Ma ammette l’impasse:
Forza Italia respinge al mittente le accuse, con parole altrettanto pesanti. Raffaele Nevi, portavoce nazionale del partito, nega ogni forma di baratto politico:
dichiara Nevi che poi spiega come la proposta di FI, ribattezzata Ius Italiae, non semplificherebbe affatto l’ottenimento della cittadinanza, anzi lo renderebbe più difficile perché lo collegherebbe all'integrazione e all'ottenimento dei diplomi:
Sul terzo mandato, infine, il muro di FI resta alto:
Chiosa velenosamente, rinviando le accuse alla Lega.
Nel centrodestra le tensioni sembrano essere sfuggite di mano. Forza Italia e Lega, ormai, non fanno più nulla per nascondere le divergenze politiche e visioni inconciliabili. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, fa sempre più fatica a mantenere una facciata unitaria, quando i due alleati non fanno più nulla per nascondere il logoramento dei rapporti.
Nel confronto a distanza di oggi, Salvini e Nevi si sono scambiati accuse pesanti con un linguaggio da campagna elettorale.
Gli ultimi giorni hanno visto anche un'escalation del linguaggio tra i due alleati con l'uso di parole come "mercato", “regali”, “esigenze personali” e “baratti politici”, nonché i continui riferimenti al programma di centrodestra tradito. Un linguaggio che fa pensare a una tensione ormai strutturale.
Il risultato è un centrodestra che fatica anche solo a parlarsi e dove ogni occasione diventa motivo per attaccarsi e delegittimarsi a vicenda.
Fino a quando Giorgia Meloni continuerà a tollerare questa situazione?