L'Italia ospita diverse basi militari americane dislocate in quasi tutte le regioni. Quelle di Aviano in Friuli, Camp Derby in Toscana, o, Sigonella in Sicilia sono le più note, poiché già coinvolte in passato in azioni militari statunitensi, come durante la Prima e la Seconda Guerra del Golfo, combattute da Bush padre e figlio contro l'Iraq di Saddam Hussein.
Con lo scoppio della tensione tra Stati Uniti e Iran, si è tornati a parlare degli avamposti logistici e militari statunitensi nel nostro Paese e dell'eventualità che il Presidente Donald Trump possa richiederne l'utilizzo per interventi militari contro Teheran. Per gli Usa, le basi NATO italiane rappresentano uno scalo logistico strategico verso il Medio Oriente.
Dopo gli attacchi di questa notte – domenica 22 giugno 2025 – degli USA ai siti nucleari iraniani e le minacce dei pasdaran di “ridurre in cenere” tutte le basi americane in Medio Oriente, cresce il livello di allarme anche per quelle italiane, qualora queste dovessero avere un ruolo nell'azione americana.
Si conta che, tra marina, esercito e aviazione, in Italia ci siano circa 120 basi militari americane in cui sono dislocati circa 12.000 militari statunitensi. Il numero è indicativo poiché alcune basi sono segrete, così come la loro ubicazione.
Non tutte hanno una natura operativa e militare, ma altre rivestono un ruolo strategico fondamentale soprattutto per quanto riguarda l'area balcanica e mediorientale.
Tra le più importanti sono quelle di Aviano, Sigonella, Napoli, Camp Derby, Vicenza e Ghedi.
La base di Aviano, in Friuli Venezia Giulia, è la base aerea principale e ha un ruolo strategico per gli USA e la Nato. Al suo interno sono presenti anche armi atomiche.
È una base aerea anche quella di Ghedi in Lombardia, e anche qui sono ospitate armi nucleari americane.
La base aeronavale di Sigonella in Sicilia è un fondamentale avamposto logistico e di supporto alle operazioni nel Mediterraneo. A Vicenza è ospitato il Comando della United States Army.
La base di Camp Derby, vicino Livorno, è una base logistica a supporto delle operazioni dell'esercito USA in Europa, Nord Africa e Medioriente, mentre a Gaeta c'è la base navale che supporta le operazioni della Sesta flotta della Marina USA. Nella base di Napoli, infine, c'è il comando NATO e l'esercito USA.
Il numero totale di installazioni statunitensi in Italia comprende anche altri siti meno noti o segreti.
Nelle basi americane in Italia vige la legge italiana, che può essere aggirata quando è a rischio la sicurezza nazionale americana. Lo stesso vale per l'utilizzo delle armi nucleari presenti nei siti italiani.
Le basi sono della NATO e di conseguenza le armi possono essere utilizzate solo a scopo difensivo, quindi solo se un Paese del patto atlantico venisse attaccato. In quel caso la decisione spetterebbe al Consiglio dell'Alleanza Atlantica e il nostro governo non potrebbe opporsi.
In condizioni normali, o in assenza di un evidente problema di sicurezza nazionale (americana), l'utilizzo delle basi americane sul territorio italiano deve comunque essere autorizzato dal governo di Roma. Una scelta che, forse, a Palazzo Chigi si ritroveranno a dover fare molto presto.
Le basi americane in Italia rappresentano un avamposto logistico e militare strategico per gli Stati Uniti, ma possono essere utilizzate dal governo di Washington solo previa autorizzazione del governo italiano.
Nei giorni scorsi, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rispondendo alle domande dei giornalisti, aveva sottolineato che era prematuro parlarne e che il governo avrebbe valutato la questione qualora si fosse presentata. Erano i giorni del G7 in Canada e Donald Trump aveva solo minacciato l'intervento in Iran.
Gli attacchi Usa di questa notte ai siti nucleari iraniani hanno mutato velocemente lo scenario e portato il conflitto su un altro livello. La possibilità che gli Usa richiedano al governo di Roma di utilizzare le basi presenti sul nostro territorio non è più così improbabile.
La minaccia dei Pasdaran di colpire tutte le basi americane come ritorsione, al momento, è confinata a quelle in Medioriente, ma la minaccia per la sicurezza non è da sottovalutare nel caso di un coinvolgimento diretto delle basi americane in Italia.