23 Jun, 2025 - 12:13

Decreto Omnibus 2025, IVA arte al 5%, proroga sugar tax e Bonus mamme INPS: ecco cosa cambia

Decreto Omnibus 2025, IVA arte al 5%, proroga sugar tax e Bonus mamme INPS: ecco cosa cambia

Il Decreto Omnibus 2025, approvato il 20 giugno, contiene una serie di disposizioni fiscali e misure di sostegno economico che intervengono su comparti eterogenei. Il testo normativo punta a riequilibrare alcune dinamiche settoriali, stimolare determinati mercati e offrire nuove agevolazioni per specifiche categorie di cittadini.

Tra le novità più rilevanti spiccano la riduzione dell’IVA al 5% per le opere d’arte, un ulteriore rinvio dell’entrata in vigore della cosiddetta sugar tax e l’introduzione di un bonus da 480 euro a beneficio delle madri lavoratrici.

Ma quali sono i requisiti per ottenere il nuovo incentivo INPS? Perché il Governo ha deciso di rinviare ancora la sugar tax? Qual è il senso della riduzione IVA per il commercio artistico e collezionistico? Scopriamolo insieme.

Bonus INPS 480 euro per madri lavoratrici: a chi spetta

Uno dei capitoli sociali del Decreto Omnibus 2025 riguarda il riconoscimento di un bonus economico a favore delle madri lavoratrici. L’agevolazione consiste in un’erogazione da 480 euro, calcolata su base mensile (40 euro al mese) e liquidata in un’unica soluzione a dicembre 2025. A occuparsi della gestione sarà l’INPS, che definirà le modalità operative con apposita circolare.

Il contributo è destinato alle lavoratrici con almeno due figli fiscalmente a carico, a condizione che il più piccolo non abbia superato i dieci anni alla data del 31 dicembre. L’importo è esente da prelievi contributivi, il che lo rende interamente fruibile e non soggetto a imposizione previdenziale.

Il Bonus mamme di 480 euro ha l’obiettivo di alleggerire il carico economico delle famiglie numerose e, allo stesso tempo, sostenere l’occupazione femminile. Si tratta di un incentivo che si affianca all’assegno unico, ma con una logica selettiva: è infatti riservato solo alle madri che lavorano e rientrano nei criteri anagrafici e familiari previsti. Una scelta che ha suscitato attenzione anche per la sua possibile estensione nel prossimo anno finanziario.

Sugar tax rinviata al 2026: ottava proroga consecutiva

Il Decreto Omnibus 2025 dispone l’ennesimo rinvio dell’entrata in vigore della sugar tax, la tassa sulle bevande zuccherate inizialmente prevista per luglio.

Il nuovo termine è fissato al 1° gennaio 2026, allungando così ulteriormente il percorso di attuazione di una misura varata ormai da anni ma mai resa effettiva.

Il posticipo risponde alle pressioni di associazioni di categoria, industria alimentare e grande distribuzione, che continuano a denunciare il rischio di ricadute sui prezzi al consumo e sui margini delle imprese. Tuttavia, la sospensione di questa forma di fiscalità selettiva comporta una perdita potenziale di gettito, che avrebbe potuto essere destinato a interventi nel settore sanitario o nell’educazione alimentare.

L’Italia resta quindi tra i pochi Paesi europei a non avere ancora applicato una tassazione specifica su prodotti ad alto contenuto di zuccheri. Il dibattito resta aperto, con posizioni contrapposte tra chi invoca misure a tutela della salute pubblica e chi teme effetti distorsivi sui consumi e sulla competitività industriale. Intanto, il Governo lascia aperto lo scenario per ulteriori valutazioni, in attesa di un’eventuale riformulazione della misura.

IVA al 5% per le opere d’arte: nuove regole dal Decreto Omnibus 2025

Il decreto legge interviene in modo significativo anche sul fronte dell’IVA per il mercato dell’arte e del collezionismo.

A partire dalla sua entrata in vigore, l’aliquota scende dal 22% al 5% su importazioni e cessioni relative a oggetti d’arte, antiquariato, collezioni di francobolli, monete, libri antichi. La misura si applica a vendite effettuate da artisti, eredi e rivenditori, salvo l’opzione per il regime del margine.

L’intervento mira ad allineare la normativa italiana con quella degli altri Paesi europei: Francia, Germania e Olanda applicano aliquote inferiori al 10%, rendendo le piazze estere più competitive.

La Svizzera, pur fuori dall’UE, presenta un’aliquota all’8,1% e ospita un mercato dell’arte molto dinamico. L’Italia, grazie a questa riduzione, punta a riportare capitali nel circuito interno e a valorizzare la produzione artistica nazionale.

Non sono però mancate critiche. Alcune associazioni denunciano la disparità di trattamento rispetto a beni essenziali, come i prodotti igienici femminili, ancora soggetti al 22% di IVA. La cosiddetta tampon tax torna così al centro del confronto politico, sollevando dubbi sulla coerenza complessiva della strategia fiscale adottata.

Il decreto conferma comunque la validità del regime del margine, introdotto con la legge 85/1995, che consente di tassare solo il differenziale tra prezzo di acquisto e vendita nei passaggi successivi, evitando la doppia imposizione nei beni usati.

LEGGI ANCHE