23 Jun, 2025 - 15:01

Cedolino NoiPA, perché a giugno 2025 ci sono 500 euro netti in più e chi riceve meno soldi

Cedolino NoiPA, perché a giugno 2025 ci sono 500 euro netti in più e chi riceve meno soldi

Cedolino NoiPA giugno 2025 pagato in giornata, ma non senza novità. La busta paga di giugno è stata infatti caricata sulla piattaforma NoiPA con un incremento straordinario: un accredito aggiuntivo fino a 500 euro netti, risultato del recupero degli arretrati legati al taglio del cuneo fiscale introdotto dalla Legge di Bilancio 2025.

Le somme erano previste a partire da gennaio, ma a causa di un ritardo nell’aggiornamento dei sistemi informatici NoiPA non sono state erogate nei primi mesi dell’anno. Ora, con il cedolino di giugno, arrivano in un’unica soluzione.

Ma chi spetta l’aumento massimo? Quali codici fiscali indicano il rimborso? E come si calcola la quota spettante in base al reddito?

Cedolino NoiPA giugno 2025: perché arrivano fino a 500 euro in più

L’accredito degli stipendi NoiPA a partire da lunedì 23 giugno 2025 contiene una voce extra che ha attirato l’attenzione dei lavoratori: il rimborso degli arretrati fiscali derivanti dalla mancata applicazione del taglio del cuneo fiscale tra gennaio e maggio.

L’aumento è frutto di una misura approvata nella Manovra di fine 2024, rivolta ai dipendenti pubblici con reddito annuo lordo fino a 40.000 euro.

La normativa prevede un bonus fisso di 1.000 euro su base annua per i lavoratori con redditi compresi tra 20.001 e 32.000 euro. Poiché nei primi cinque mesi non è stato applicato, il cedolino NoiPA di giugno 2025 comprende in un’unica soluzione il rimborso di metà dell'importo previsto: 500 euro netti, al lordo delle addizionali regionali o comunali.

L’aumento è visibile nel netto in busta e varia in base alla fascia reddituale. Chi percepisce uno stipendio lordo compreso tra 32.001 e 40.000 euro riceve un bonus decrescente, calcolato con la formula:

[(40.000 - reddito annuo) ÷ 8.000] × 1.000.

Un dipendente con reddito di 36.000 euro, ad esempio, avrà diritto a un bonus annuo di 500 euro, tutti concentrati nel cedolino di giugno.

Le fasce più basse, sotto i 20.000 euro annui, accedono a una detrazione calcolata in percentuale:

  • 7,1% per redditi fino a 8.500 euro;
  • 5,3% tra 8.501 e 15.000 euro;
  • 4,8% tra 15.001 e 20.000 euro.

In questi casi, l’aumento non è fisso ma proporzionale al reddito percepito e comunque concentrato nella mensilità di giugno.

Codici E11 ed E12 NoiPA: come leggere il cedolino 

Chi accede all’area personale del portale NoiPA può visualizzare il cedolino di giugno 2025 con l’indicazione dei codici fiscali legati al rimborso. I due riferimenti chiave sono:

  • E11: detrazione fiscale per redditi fino a 20.000 euro;
  • E12: bonus fiscale per redditi tra 20.001 e 40.000 euro.

I due codici segnalano l’avvenuta applicazione delle detrazioni previste dalla Legge di Bilancio. Le somme variano da lavoratore a lavoratore e dipendono dal reddito da lavoro dipendente comunicato dall’INPS, che ha un ruolo determinante nella certificazione dei dati retributivi.

La piattaforma NoiPA elabora poi le informazioni per il calcolo della busta paga, ma i dati fiscali provengono dalle denunce mensili trasmesse all’Istituto.

Il rimborso NoiPA di giugno 2025 è erogato in automatico e non richiede alcuna domanda. Tuttavia, è fondamentale verificare l’esattezza dei dati riportati, in particolare per chi ha avuto interruzioni di contratto o cambi di qualifica.

La presenza del codice E11 o E12 conferma l’applicazione del beneficio fiscale, mentre l’assenza potrebbe segnalare anomalie nella posizione contributiva.

Chi vuole confrontare l’importo ricevuto può accedere anche al fascicolo previdenziale INPS, per verificare la correttezza dei dati reddituali su cui è stato calcolato il bonus.

Quali dipendenti riceveranno meno di 500 euro

Non tutti i dipendenti pubblici riceveranno i 500 euro pieni nel cedolino NoiPA giugno 2025. Un caso particolare è rappresentato dai docenti con contratto a tempo determinato.

I supplenti brevi, infatti, hanno diritto alle detrazioni solo per il periodo contrattuale attivo, che nella maggior parte dei casi termina il 30 giugno. Il bonus viene calcolato in funzione dei giorni lavorati: chi ha iniziato a gennaio e termina a fine giugno potrà ricevere circa metà dell’importo annuo spettante, mentre per chi ha iniziato più tardi la quota sarà proporzionalmente inferiore.

I lavoratori con redditi tra 32.001 e 40.000 euro vedranno invece un rimborso ridotto. L’algoritmo stabilito dalla normativa decresce linearmente l’importo del bonus fiscale man mano che ci si avvicina alla soglia dei 40.000 euro.

Chi si trova al limite massimo della fascia, ad esempio con 39.800 euro di reddito, potrà ricevere solo poche decine di euro nel cedolino di giugno.

La variabilità degli importi ha spinto molti lavoratori a consultare in modo diretto la piattaforma NoiPA e confrontare i dati del cedolino con il proprio CUD o con il profilo contributivo INPS, per verificare l’effettiva correttezza dei calcoli effettuati.

In diversi casi sono emerse incongruenze dovute a contratti frazionati, cambi di profilo professionale o errori di trasmissione dati tra amministrazioni e NoiPA.

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