Chi ha orecchie per intendere ha inteso: "Si vis pacem, para bellum", dixit in Senato Giorgia Meloni: se vuoi la pace, prepara la guerra. Il che sembra, in fondo, anche una cosa ovvia da quando mondo è mondo, da quando l'uomo ha constatato che homo homini lupus e che, quindi, per sopravvivere, aveva bisogno di una sovrastruttura chiamata Stato capace di metterlo al riparo in primis proprio dagli attacchi dei suoi simili.
Nulla di nuovo sotto il sole di Palazzo Madama, insomma. Anche se c'è ancora chi finge di strapparsi le vesti davanti a questa verità assoluta, che ha attraversato i secoli e le civiltà.
Oddio: tranne quella delle comunità hippie, tanto è vero che la stessa Meloni se ne è ricordata e, qualche tempo fa, ha così etichettato il Pd dilaniato dal voto sul riarmo europeo.
Ma chi ha utilizzato per primo la massima citata da Giorgia Meloni? Gli studiosi non hanno una risposta univoca per questa domanda. Per alcuni, il primo ad averla concepita non fu nemmeno un latino, bensì un greco: il filosofo Platone. Ma tra il IV e V secolo fu di sicuro fatta propria da Vegezio, nella sua opera "Epitoma rei militaris".
La stessa convinzione l'hanno poi espressa Cornelio Nepote e Cicerone:
Per la cronaca, oggi, Elly Schlein ha risposto a Giorgia Meloni sventolando la "Costituzione più bella del mondo":
ha dichiarato la segretaria del Partito Democratico facendo riferimento all'articolo della nostra Carta fondamentale più citato, ma spesso a sproposito: l'articolo 11. Il più delle volte, viene ricordato male perché recitato solo a metà. Ma per intero è così:
E quindi: l'Italia non è una comunità hippie che dice no alla guerra sic et simpliciter. Il nostro Paese ripudia un tipo particolare di guerra. Quella utilizzata "come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli".
Ergo: l'Italia, con i suoi alleati, per giungere "alla pace e alla giustizia fra le Nazioni", può combattere contro chi promuove la guerra "di offesa alla libertà degli altri popoli": contro Putin in Ucraina, ad esempio. O contro l'Iran che, attraverso le organizzazioni terroristiche come Hamas, Hezbollah e gli Houthi, da decenni ha messo nel mirino Israele. Ma questo è un salto logico che non tutti accettano. E che buona parte del centrosinistra tende a nascondere sotto una coltre bella spessa di demagogia.
E comunque: sempre la "costituzione più bella di tutte" dà anche il via libera all'Italia ad aderire ad organizzazioni internazionali come la Nato, anche se ora il Patto Atlantico sembra stare sul gozzo a vari esponenti politici come Giuseppe Conte e Matteo Salvini, contrari, ad esempio, all'innalzamento fino al 5% del Pil delle spese per la Difesa.
Questa mattina, in un'intervista a Repubblica, il presidente del Movimento Cinque Stelle ha preso a modello addirittura la Slovacchia del premier populista e filo-russo Fico per avvalorare le sue parole.
È ancora possibile sottrarsi alle decisioni Nato? gli è stato chiesto. E lui:
Questo dopo che ieri ha proposto una mozione per tornare al gas russo. Ma, per fortuna, nemmeno il Pd di Schlein gliel'ha votata. Come dire: se vuoi la pace e contemporaneamente non vuoi nemmeno la guerra, almeno non venderti al nemico.