Erano amici, ma dopo la puntata de "L'aria che tira" di questa mattina, il loro rapporto sarà messo a dura prova. Tommaso Cerno, il direttore de Il Tempo, e la saggista Ginevra Bompiani sono stati protagonisti di una lite furibonda a proposito dell'opportunità di Israele di aprire un nuovo fronte di guerra: quello in Iran.
Il giornalista ha preso le parti dell'America e di Gerusalemme, ma l'accademica con simpatie politiche di sinistra ha invece sostenuto che Teheran è stata aggredita ingiustamente.
La guerra, sia in Medio Oriente che in Ucraina, quindi, continua ad avere degli strascichi anche qui in Italia. Nelle piazze, quasi del tutto costantemente occupate dalla sinistra anti-israeliana. E nei talk show, dove esponenti di questo stesso campo solo di tanto in tanto sono contrastati da chi sposa invece le ragioni dell'Occidente.
Così è capitato che questa mattina la saggista Ginevra Bompiani abbia trovato su La7 un osso duro quale il direttore del Tempo Tommaso Cerno il quale non a caso ha iniziato i suoi interventi con un quanto mai significativo
Ma cosa ha sostenuto Tommaso Cerno che lo ha posto in rotta di collisione con Ginevra Bompiani?
In pratica, che in Italia ci sono molti sostenitori del regime degli ayatollah: un regime liberticida che da decenni sopprime la libertà prima di tutto delle donne iraniane.
Sta di fatto che, di fronte a questo scenario, anziché unirsi tutti in un unico fronte, l'opinione pubblica, soprattutto quella che in Italia guarda a sinistra, si spacca.
Ora: secondo Tommaso Cerno, Ginevra Bompiani non è altro che una rappresentante di questo popolo pro-Pal per la vicenda di Gaza (senza essere contro Hamas) e pro-ayatollah per la vicenda di Teheran. Sempre e comunque contro l'Occidente.
Tant'è che, nel corso del dibattito all'Aria che tira di questa mattina, la scrittrice ha rifiutato per l'Iran l'etichetta di Stato-terrorista: per l'accademica, tutt'al più, quello degli ayatollah sarebbe da considerare un regime "islamista radicale".
E anche quando le si è fatto notare che a Teheran non c'è il minimo rispetto dei diritti umani e che si susseguono le impiccagioni con le gru, ha continuato a ribattere:
Nonostante il fatto che sia una democrazia (l'unica di quell'area geografica) e che i suoi interventi militari abbiano avuto inizio come risposta al pogrom del 7 ottobre 2023.
Il dibattito, in ogni caso, si è acceso definitivamente quando il discorso è andato a parare sulle donne. Secondo Cerno, in Iran non sono minimamente rispettate. E chi difende il regime di Khamenei qui in Italia come Ilaria Salise Ginevra Bompiani dovrebbe andare lì a provarlo sulla propria pelle:
ha sbottato il direttore del Tempo. Anche se lì c'è il pericolo che alla Bompiani mettano un burqa.
Chissà se questa non si riveli davvero la cronaca della fine di un'amicizia.