24 Jun, 2025 - 22:02

Di che partito era Alvaro Vitali? Perché era rimasto deluso dalla sua parte politica e cosa gli diceva La Russa

Di che partito era Alvaro Vitali? Perché era rimasto deluso dalla sua parte politica e cosa gli diceva La Russa

Si poteva scherzare su tutto, con Alvaro Vitali. Tranne che sulla politica: l'argomento gli riapriva una ferita che non si era mai chiusa, tanto che l'ha puntualmente confidato nelle sue ultime interviste.

E insomma: l'attore Vitali se n'è andato convinto che la sua carriera avrebbe potuto regalargli soddisfazioni assai maggiori. Invece, complice un certo pregiudizio della sinistra benpensante, è rimasta fondamentalmente imprigionata dal personaggio-Pierino.

Ora: questa cosa gli ha fatto sempre particolarmente male. Perché Alvaro Vitali, nato a Roma il 3 febbraio 1950, elettricista di Trastevere prima di essere lanciato da Federico Fellini nel mondo del cinema, è stato uno di quegli italiani che ci ha creduto davvero. E lui, in modo particolare, ha creduto davvero nel Pci e nei suoi derivati. Alla fine, rimanendone, però, tremendamente deluso.

Il partito di Alvaro Vitali, la delusione e il feeling con La Russa

E quindi: Alvaro Vitali è stato un iscritto e un militante del Partito Comunista Italiano. In un'intervista che diede a Repubblica due anni fa, confidò che era di quella stessa fede politica tutta la sua famiglia. E lui, nella sezione trasteverina, era l'addetto all'attacchinaggio dei manifesti e agli annunci dei comizi con la macchina col megafono sul tetto che girava per il quartiere:

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Stasera parlerà l'onorevole Pajetta!

Questo era uno dei messaggi del compagno Vitali. Il quale aveva anche uno zio, Franco Vitali, che era un funzionario a Botteghe Oscure.

Insomma: la politica non è mai stata una barzelletta per Pierino. Anche se le feste dell'Unità le ha vissute sempre e solo come militante. Mai come ospite, anche dopo che era diventato uno degli attori più famosi d'Italia:

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Il Pci non mi ha mai invitato una sola volta alla Festa. Eppure a me piaceva andarci. Ma ci sono sempre andato da privato cittadino...

Come dire: quello di Vitali per il Pci è stato un amore non corrisposto. E sul perché ci è tornato appena tre mesi fa, quando ha dato l'ultima intervista, questa volta al Corriere della Sera:

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La sinistra mi ha sempre snobbato per un pregiudizio. In Italia, purtroppo, è così. Quando ti mettono una pecetta, sei quello. Vuoi fare Shakespeare? No: tu sei Pierino per sempre

L'amante della sinistra deluso

E comunque: Alvaro Vitali, da amante deluso, ha speso anche giudizi amari sulla sinistra attuale. Nelle ultime dichiarazioni che ha rilasciato ha confidato che non la riconosceva più. 

Oggi vota Pd? Gli chiesero all'indomani delle ultime elezioni politiche del 2022. E lui:

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No, per me il Pd è la Dc. Volevo votare per i partiti minori della sinistra, ma poi mi sembrava una preferenza persa. Così alle ultime elezioni mi sono astenuto. Tornerò al seggio quando tornerà la vera sinistra

Beh, purtroppo non ha fatto in tempo a vederla.

Il feeling con Ignazio La Russa

Alvaro Vitali, però, ha fatto in tempo a vedere una cosa che probabilmente mai si sarebbe aspettato: 

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Quando andavo davanti Montecitorio, quelli di sinistra mi evitavano. Invece Ignazio La Russa andava matto per me. Intervistami tu! mi diceva. Ma io l'ho sempre pensata all'opposto suo 

Anche se, proprio come il discolo Pierino, era bravo ad imitarlo.

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