26 Jun, 2025 - 13:30

Sondaggi politici, Meloni domina e agli altri restano solo le briciole: PD e M5S restano a guardare

Sondaggi politici, Meloni domina e agli altri restano solo le briciole: PD e M5S restano a guardare

Non si arresta la crescita di Fratelli d’Italia che continua a conquistare consensi. Giorgia Meloni si conferma regina incontrastata nei sondaggi trascinando da sola la coalizione di centrodestra che, se si votasse oggi, si riconfermerebbe senza troppi patemi alla guida di Palazzo Chigi. Battuta d’arresto per il PD che non è riuscito a consolidare la crescita registrata nelle due settimane precedenti. 

È quanto emerge dalla Supermedia Youtrend di oggi – giovedì 26 giugno 2025 – relativa ai sondaggi realizzati dal 12 al 25 giugno. La media di questa settimana prende in considerazione i risultati delle seguenti rilevazioni: SWG (data di pubblicazione: 16 e 23 giugno), Tecnè (13 e 20 giugno) e Youtrend (13 giugno).

Ecco, nel dettaglio, chi sale e chi scende nei sondaggi politici di questa settimana.

Sondaggi politici 26 giugno 2025: Meloni trascina il centrodestra

Da sola riesce a raccogliere quasi il doppio dei consensi di quelli totali degli alleati. Giorgia Meloni continua a trascinare il suo partito, Fratelli d’Italia in alto nei sondaggi. Nelle ultime due settimane il partito della presidente del Consiglio non ha mai smesso di crescere arrivando a quota 30,3% (+0,1%), e confermandosi nelle come primo partito nelle intenzioni di voto degli elettori italiani e leader indiscusso del centrodestra. Si tratta del secondo miglior risultato dalle Europee del giugno 2024 per Giorgia Meloni. 

Alle sue spalle cresce anche Forza Italia del viceministro Antonio Tajani, che arriva al 9,1%, posizionandosi davanti alla Lega dell’altro vicepremier Matteo Salvini, che perde ancora qualcosa scendendo all’8,3%.  Bloccato sull’1% Noi Moderati di Maurizio Lupi che non riesce ad andare oltre.

Se si votasse oggi, la coalizione di centrodestra raccoglierebbe il 48,7% (+0,2%) dei voti, sufficienti per restare a Palazzo Chigi.

Il PD frena, Conte non fa la differenza e il campo largo non decolla

Elly Schlein non è riuscita a capitalizzare il balzo in avanti registrato nelle ultime due settimane. Dopo una fase positiva, dovuta alla mobilitazione per i Referendum e le Elezioni Comunali, il Partito Democratico torna sotto il 23%. Perde lo 0,4% e scende al 22,6% a quasi otto lunghezze di distanza da Fratelli d’Italia. Resta il secondo partito del Paese e leader della coalizione di centrosinistra, ma non trascina. Neanche il Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte riesce a fare la differenza, bloccato al 12,2%, come due settimane fa. Gli unici a crescere sono gli alleati di AVS che guadagnano qualcosa salendo al 6,4%. 

Se si votasse oggi, il campo largo otterrebbe il 41,2%, senza impensierire Giorgia Meloni. 

Al Centro continua a cresce Azione di Carlo Calenda, che guadagna lo 0,4% salendo al 3,5%. In flessione Italia Viva di Matteo Renzi, che perde lo 0,4% fermandosi poco sopra la soglia del 2% (2,1%). Perde anche +Europa di Riccardo Magio che scende all’1,6%. 

Se si votasse oggi, il Terzo Polo unito otterrebbe il 7,2%, sufficiente per entrare in Parlamento. Una coalizione di centrosinistra allargata al Terzo Polo sarebbe, al momento, l’unica alternativa per sconfiggere – seppur di misura - il centrodestra, poiché insieme raggiungerebbero il 48,9%.
Uno scenario, quest’ultimo, che al momento sembra più che improbabile alla luce delle divisioni tra M5S e Azione.

In conclusione

Gli ultimi sondaggi, confermano il dominio incontrastato di Fratelli d’Italia e della sua leader Giorgia Meloni, che continua a consolidare consensi superando largamente gli alleati e gli avversari. Il centrodestra guida con un vantaggio significativo, mentre il centrosinistra, guidato dal PD, appare in difficoltà nel rilanciare la propria posizione, non riuscendo a trasformare il potenziale elettorale in una reale crescita.

Il Movimento 5 Stelle resta stabile ma non incisivo, mentre il Terzo Polo guadagna terreno ma rimane distante dall’impostare un’alternativa credibile. 

In questo quadro, una coalizione più ampia tra centrosinistra e Terzo Polo rappresenterebbe l’unica chance concreta per sfidare il centrodestra, ma le divisioni interne rendono poco probabile un accordo. Di conseguenza, il divario politico appare quasi incolmabile e la guida di Palazzo Chigi sembra destinata a rimanere saldamente nelle mani di Meloni e del suo partito.


 

 

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