La sfida tra Chelsea e Benfica agli ottavi di finale del Mondiale per Club 2025, giocata al Bank of America Stadium di Charlotte (North Carolina), è già entrata nella storia del calcio non solo per il risultato finale, ma soprattutto per la sua durata record e per le circostanze che l’hanno resa “la partita più lunga del mondo”.
Il match è iniziato alle 16:00 ora locale e si è concluso soltanto alle 20:38, dopo ben 4 ore e 38 minuti complessivi di gioco e sospensioni. Una durata eccezionale, dovuta a una lunga interruzione che ha costretto giocatori, staff e pubblico a una lunga attesa prima di poter vedere la conclusione della partita.
La causa principale di questa maratona calcistica è stata l’applicazione del rigido protocollo FIFA per maltempo. Al minuto 86, con il Chelsea in vantaggio 1-0 grazie a una punizione di Reece James, il direttore di gara ha sospeso la partita per allerta meteo, in particolare per il rischio di fulmini nei dintorni dello stadio.
Secondo quanto previsto dal protocollo, in presenza di scariche elettriche o fulmini nel raggio di 13 chilometri, la partita deve essere immediatamente interrotta per almeno 30 minuti, con le squadre mandate negli spogliatoi e il pubblico evacuato, anche se non sta piovendo.
Nel caso di Chelsea-Benfica, la sospensione è durata quasi due ore (113 minuti), perché le condizioni meteorologiche non permettevano di riprendere il gioco in sicurezza. Solo dopo che l’allerta è rientrata, le squadre sono tornate in campo per terminare la partita.
Alla ripresa del gioco, il finale è stato ancora più rocambolesco. Poco dopo il rientro in campo, un fallo di mano di Malo Gusto ha portato al rigore trasformato da Di Maria per il Benfica, che ha così pareggiato i conti e portato la partita ai tempi supplementari.
Durante l’extra time, il Chelsea ha dilagato approfittando anche dell’inferiorità numerica dei portoghesi (espulsione di Prestianni), segnando tre reti con Nkunku, Pedro Neto e Dewsbury-Hall, per il definitivo 4-1.
La sospensione e la durata eccezionale della partita hanno suscitato numerose polemiche e discussioni, soprattutto per la rigidità del protocollo FIFA.
Molti hanno sottolineato come la decisione sia stata presa anche in assenza di precipitazioni, ma il regolamento non lascia spazio a interpretazioni: la sicurezza di giocatori e spettatori viene prima di tutto.