Negli ultimi anni, il Mondiale per Club FIFA ha visto episodi sempre più frequenti di partite sospese o rinviate per maltempo, anche quando la pioggia non è ancora arrivata.
Questo fenomeno, che ha lasciato perplessi molti tifosi e addetti ai lavori, è frutto di un protocollo di sicurezza sempre più rigido, soprattutto nei paesi dove i temporali possono essere imprevedibili e talvolta letali.
Ma perché si ferma il gioco anche solo in caso di allerta, senza che una goccia d’acqua abbia toccato il terreno di gioco?
La risposta si trova nelle norme di sicurezza stabilite dalla FIFA e, soprattutto, nelle regole adottate negli Stati Uniti, dove il Mondiale per Club 2025 si sta svolgendo. Negli Stati Uniti, il protocollo anti-maltempo è estremamente severo e viene applicato senza possibilità di deroghe: se viene rilevata la presenza di fulmini o tuoni nel raggio di 13 chilometri (circa 8 miglia) dallo stadio, la partita viene immediatamente sospesa per almeno 30 minuti.
Il motivo di questa rigidità è da ricercare nelle statistiche: ogni anno, negli USA, circa una trentina di persone muoiono per fulmini e centinaia finiscono in ospedale con gravi conseguenze.
Questa prassi, nota come “weather delay”, è ormai consolidata negli eventi sportivi americani e viene adottata anche dal Mondiale per Club, dove la FIFA vuole garantire la massima sicurezza per giocatori, arbitri e pubblico.
L’obiettivo principale è svuotare lo stadio e mettere tutti al riparo in tempo utile, prima che la tempesta possa effettivamente arrivare. Se poi il maltempo non si concretizza, si tratterà semplicemente di una precauzione eccessiva, ma necessaria per evitare rischi.
Il protocollo prevede che, all’avvistamento di un lampo o di un tuono, la partita venga interrotta e che si aspetti almeno mezz’ora dall’ultimo evento segnalato prima di poter riprendere il gioco.
Se nel frattempo viene rilevata un’altra scarica elettrica, il countdown riparte da zero. Anche se il cielo si rasserena e non piove, la gara può essere sospesa per molto tempo, fino a quando le autorità non ritengono che il pericolo sia scongiurato.
La decisione di sospendere la partita non è lasciata alla discrezione dell’arbitro, come accade in molti campionati europei, ma viene presa in base alle indicazioni dei sistemi di monitoraggio meteo in tempo reale e in accordo con i delegati FIFA.
Questo approccio, seppur criticato da alcuni tecnici e tifosi che lo considerano eccessivo, è dettato dalla volontà di evitare qualsiasi rischio per l’incolumità delle persone coinvolte nell’evento.
Le sospensioni per maltempo, anche senza pioggia, hanno provocato anche qualche polemica, soprattutto quando la partita viene interrotta a pochi minuti dalla fine e il risultato sembra già scritto.
Tuttavia, il protocollo non fa distinzioni: la sicurezza viene prima di tutto, indipendentemente dal punteggio o dal minuto di gioco. Inoltre, in un torneo globale come il Mondiale per Club, dove gli impegni sono programmati al minuto e le trasmissioni televisive seguono orari precisi, ogni sospensione può creare problemi logistici e di programmazione.
Oltre ai fulmini, il protocollo prende in considerazione anche altri fenomeni meteo estremi, come vento forte (oltre i 65 km/h), pioggia torrenziale, nebbia fitta o allagamenti del campo. In questi casi, la decisione di sospendere la partita spetta sempre all’arbitro e ai delegati FIFA, che valutano la praticabilità del terreno e la sicurezza dei partecipanti.