Il portiere con la politica "che c'azzecca" direbbe Antonio Di Pietro, eppure il sindaco di Castiglione del Lago Matteo Burico unisce il ruolo del numero uno con l'attività pubblica. Ne dà na spiegazione originale e il libro che ha scritto, "Il portiere/La solitudine nel gioco di squadra più bello del mondo: la politica" edito da Morlacchi merita di essere letto proprio per questo. "Il ruolo del portiere, se lo comprendi, è qualcosa di straordinario: sei uno dei giocatori di una squadra ma sei da solo e hai un'enorme responsabilità perché un attaccante un gol lo può sbagliare, un portiere una parata no, non se lo può permettere. Questi ricordi mi hanno insegnato tantissimo e sono stati fondamentali per tutto quello che ho affrontato nella vita" scrive Burico.
E il sindaco, di un borgo di provincia o di una metropoli, spesso si trova da solo a dover prendere decisioni difficili, talvolta impopolari, che ricadono sulla vita dei cittadini. Al portiere-sindaco, classe 1978, primo cittadino nel 2019 e rieletto nel 2024, dedica una affettuosa prefazione Walter Veltroni: "Quello che posso dire è che il libro di Burico conferma una indicazione e uno stimolo, la politica non può essere separata dalla comunità, dal popolo. Avendo vissuto come intensità e passione gli anni più belli del mio impegno politico, da sindaco di Roma. So che l'esperienza di amministratore locale e di sindaco è quella che ti consente di vivere intensamente, pienamente questo rapporto senza il quale la politica si riduce a pratiche autoreferenziali, a visioni limitate più ai percorsi personali che a quelli collettivi, diventando arida e priva di visione, quindi incapaci di dare risposte alle domande di una società smarrita".
E il sindaco di Castiglione del Lago, la "capitale del Trasimeno", di risposte ne ha dovute dare tante ai suoi concittadini. Anche durante la pandemia quando si ritrova a scrivere su un grande foglio di carta "Andrà tutto bene", una frase incoraggiante che ripetiamo ancora oggi quando dobbiamo affrontare una difficoltà.