Chi l’avrebbe mai detto che uno scontro nato tra le poltrone rosse di "Uomini e Donne" sarebbe finito in Tribunale per sei lunghi anni? Teresa Cilia non solo ha retto l’urto, ma oggi esce vincitrice contro una delle colonne portanti del programma di Maria De Filippi, Raffaella Mennoia.
A darne notizia è stata la stessa ex tronista siciliana sui social, pubblicando orgogliosamente alcuni passaggi della sentenza: "Giustizia è fatta. Sei anni di attesa, ma ne è valsa la pena". Il post è stato accolto da centinaia di commenti, tra supporto e curiosità, perché - diciamolo - questa storia ha avuto momenti degni di una soap.
Tutto ha avuto inizio nel 2019, quando Teresa Cilia - ex tronista storica del programma - si è lasciata andare in alcuni post velenosi su Instagram contro Raffaella Mennoia, autrice simbolo di "Uomini e Donne" e braccio destro di Maria De Filippi.
Nel mirino, le tensioni tra la Mennoia e Mario Serpa (ex corteggiatore e per un periodo opinionista). Teresa ha pensato di prendere posizione a favore di Serpa e sul social ha etichettato l'autrice: "Finta come poche", anche se senza mai fare nomi diretti, ma lasciando intendere chi fosse il bersaglio.
Ma la cosa non è finita lì. La siciliana ha, infatti, rincarato la dose, parlando di "una persona che va fermata" e lanciando la bomba: "Ho molto da dire. Ma per ora mi fermo". La redazione, tramite la pagina ufficiale di "U&D", poi, ha risposto con un comunicato pesantissimo parlando di "rosiconi" e facendo riferimento a partecipanti che non avevano ottenuto la "soluzione di vita sperata".
Chiaro riferimento a Cilia e Serpa, almeno secondo i fan. Ovviamente da lì in poi è calato il gelo. Con la parola "diffida" che aleggiava tra le righe… e l’arrivo della denuncia ufficiale da parte di Mennoia.
Per capire il perché di tutta questa faida, bisogna fare un salto indietro nel tempo e tirare fuori un altro nome noto ai fan di "Uomini e Donne": Mario Serpa. Ex corteggiatore di Claudio Sona, è stato scelto durante il primo trono gay del programma e, in seguito, promosso per un breve periodo al ruolo di opinionista.
Ma qualcosa si è incrinato tra lui e la redazione - o meglio, tra lui e Raffaella Mennoia. Serpa, con una diretta piuttosto criptica e amara, aveva parlato di "persone che indossano maschere" e "gente che non è come sembra", lasciando intendere malumori dietro le quinte del programma.
È qui che entra in scena Teresa Cilia, che nei mesi successivi - esasperata dal clima di silenzi e mezze verità - ha deciso di schierarsi apertamente: "Io sto con Mario, perché so cosa succede dietro. Basta ipocrisia" e poi la frase incriminata: "C’è una persona in particolare che va fermata".
Una presa di posizione che non è passata inosservata. La risposta della redazione - con tanto di comunicato ufficiale - ha fatto capire che si era toccato un nervo scoperto. Poco dopo, le diffide e poi la denuncia.
Sei anni dopo, Teresa Cilia può finalmente alzare la testa. Lo fa con la sentenza in mano, condividendo alcuni stralci sui social come un trofeo. Il Tribunale l’ha assolta: "Il fatto non costituisce reato", si legge nero su bianco.
Il giudice ha smontato una per una le accuse mosse da Mennoia, che sosteneva che Cilia avesse citato il suo nome per farsi pubblicità e che avesse lanciato accuse infondate di illeciti tramite video social.
Peccato che - sempre secondo la sentenza - nei video allegati non risultasse nulla di quanto denunciato. Solo in uno si parla del fidanzamento segreto tra Mennoia e Jack Vanore, ex tronista. Ma anche lì, si tratta di un "atto notorio", confermato da Vanore stesso.
Insomma, Raffaella porta Teresa in Tribunale per screditarla, ma alla fine è l’autrice a uscirne con le ossa rotte. La verità, come dice la stessa Cilia, "è venuta fuori, ed è giustizia fatta".
Dopo aver vinto, l'ex tronista non si trattiene. Sui social scrive:
In un altro passaggio accusa velatamente chi voleva "tapparle la bocca" con diffide e pressioni, lasciando intendere come dietro la figura di Raffaella Mennoia ci fosse una rete di protezione importante. Ma Cilia si difende: "Non ho mai sputato nel piatto dove ho mangiato. Ho solo espresso un pensiero personale. E oggi la giustizia mi dà ragione".
Sottolinea anche due cose che, più di tutto, l’hanno ferita: il silenzio forzato dopo la diffida e il trovarsi da sola contro un intero sistema. E ora? Mentre Teresa ringrazia i fan e promette di raccontare "tutto ciò che non si sa", dal profilo Instagram di Raffaella Mennoia non arriva neanche una riga.
Un silenzio pesante, dopo una disfatta pubblica.