"Bla Bla Baby" è una commedia italiana diretta da Fausto Brizzi che mescola elementi fantastici, romanticismo e ironia, raccontando la storia di Luca, un uomo di 45 anni che si ritrova a lavorare in un asilo nido aziendale. Il film si distingue per la sua leggerezza e per il modo in cui affronta temi come la comunicazione, la crescita personale e il valore dell’ascolto, soprattutto nei confronti dei più piccoli.
Luca, dopo una vita trascorsa a inseguire il successo senza risultati, trova lavoro presso l’asilo aziendale della Green Light, azienda specializzata in energie rinnovabili. Qui si occupa dei figli dei dipendenti insieme alle colleghe Celeste e Doriana. La sua routine viene sconvolta quando, a casa dell’amico scienziato Ivano, mangia per errore un omogeneizzato di platessa contaminato. Il giorno seguente, Luca scopre di avere un nuovo, incredibile potere: riesce a comprendere perfettamente ciò che dicono i bambini, traducendo i loro versi e pianti in parole di senso compiuto.
Inizialmente, Luca cerca di sfruttare questo dono per migliorare la propria posizione e conquistare Silvia, una giovane madre in carriera della quale è innamorato. Tuttavia, la sua capacità di ascoltare i bambini lo porta a scoprire un piano criminale orchestrato da Mattia De Bortoli, l’amministratore delegato della Green Light e rivale sentimentale di Luca, intenzionato a mandare in bancarotta l’azienda e fuggire con i brevetti.
Nel finale, il dono di Luca si rivela fondamentale per risolvere la situazione. Grazie alle informazioni ricevute dai bambini, Luca riesce a sventare la truffa organizzata da Mattia. Insieme al suo amico Ivano e a un vero e proprio “esercito” di piccoli alleati, mette in atto una serie di azioni rocambolesche che portano all’arresto del truffatore e al salvataggio dell’azienda.
Il film si chiude con un lieto fine: Luca riesce finalmente a conquistare Silvia, dimostrando che la vera forza non risiede nei superpoteri, ma nella capacità di ascoltare e comprendere chi ci sta intorno, anche (e soprattutto) i più piccoli. La storia si conclude sulle note di “Ogni favola è un gioco” di Edoardo Bennato, sottolineando il tono leggero e fiabesco della pellicola.
Il finale di "Bla Bla Baby" racchiude diversi significati: