17 Jul, 2025 - 10:30

Giovanni Amendola, cento anni fa l’agguato di Montecatini

Giovanni Amendola, cento anni fa l’agguato di Montecatini

Cento anni fa, il 19 luglio 1925, Giovanni Amendola giunse a Montecatini per la cura delle acque a beneficio del fegato. Non pensava che da lì a poco avrebbe subìto una brutale aggressione che un anno dopo ne provocò la morte. Appena si sparse la voce del suo arrivo nella città termale davanti all’albergo dove alloggia arrivano decine di fascisti per contestare la presenza del leader dell’opposizione. Si teme un altro caso Giacomo Matteotti e da Lucca arrivano i rinforzi per scongiurare il pericolo di un’aggressione violenta nei confronti di Amendola ma è una messinscena.

Nel centenario dell’imboscata le manifestazioni con la presenza dei nipoti

Come dimostrato dallo storico Umberto Sereni fu proprio il capo dei fascisti della zona Carlo Scorza ad architettare l’agguato all’esponente antifascista, massone e giornalista, che viene fatto “fuggire di nascosto” a bordo di un’auto guidata dagli squadristi per arrivare alla stazione ferroviaria di Pistoia. Ma una volta superata Pieve a Nievole la macchina è costretta a fermarsi a causa di un tronco d'albero che ostruisce la strada. Ma era un’imboscata. Alcuni squadristi bastonarono Amendola che viene curato all’ospedale di Pistoia.

Nei mesi successivi le sue condizioni di salute peggiorarono fino a portarlo alla morte il 7 aprile del 1926. Per ricordare l’agguato di cento anni fa l’Anpi e l’associazione culturale Antonio Gramsci di Montecatini per sabato 19 luglio organizzano alcune manifestazioni con la partecipazione di Antonella e Giovanni Battista Amendola, nipoti di un martire dell’antifascismo. Per non dimenticare.

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