19 Jul, 2025 - 18:01

Strage di via D'Amelio, quanti chili di tritolo usò la mafia per uccidere Borsellino e gli agenti della sua scorta?

Strage di via D'Amelio, quanti chili di tritolo usò la mafia per uccidere Borsellino e gli agenti della sua scorta?

Sono trascorsi 33 anni dalla strage di via D'Amelio a Palermo, l'attentato di stampo mafioso in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque dei sei agenti della sua scorta.

Il 19 luglio 1992, alle ore 16:58, un'auto imbottita di tritolo fu fatta saltare in aria nel momento in cui il magistrato si trovava sotto il palazzo in cui viveva la madre, che aveva deciso di andare a trovare.

Oltre alle sei vittime, la violenta esplosione provocò diversi feriti tra i civili: ingenti i danni anche ai palazzi e alle attività commerciali lungo la strada.

Strage di via D'Amelio, quanti chili di tritolo usò la mafia per uccidere Paolo Borsellino?

Era una calda giornata estiva quando la mafia decise di colpire il giudice Paolo Borsellino, a distanza di 57 giorni dalla strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio dello stesso anno. L'esplosione sull'autostrada A29 costò la vita a Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della sua scorta.

Antonio Vullo, agente sopravvissuto all'attentato di via Mariano D'Amelio, ha spesso raccontato la devastazione e l'orrore di cui era stato testimone: lui era riuscito a salvarsi perché stava parcheggiando l'auto di servizio poco distante.

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Il giudice è sceso dalla macchina e si è acceso una sigaretta. I ragazzi si sono messi a ventaglio intorno a lui per proteggerlo, come sempre. Sono entrati nel portone, poi… Sono uscito dall’auto distrutta. Ho camminato e camminato. Ero disperato, vagavo. Gridavo. Ho sentito qualcosa sotto la scarpa. Mi sono chinato. Era un pezzo di piede

ha raccontato, come riportato da fonti istituzionali. 

Secondo quanto emerso, per l'attentato furono usati circa 90 chilogrammi di tritolo, telecomandati a distanza, nascosti in una Fiat 126 rubata e parcheggiata sotto il palazzo della madre del magistrato.

Chi sono le vittime dell'attentato di via D'Amelio

Simbolo della lotta alla mafia, insieme all'amico e collega Giovanni Falcone, Paolo Borsellino aveva 52 anni quando venne ucciso nel terribile attentato, lasciando la moglie Agnese e i loro tre figli: Lucia, Manfredi e Fiammetta.

Oltre al giudice, persero la vita anche cinque agenti della sua scorta: 

  • Agostino Catalano, capo scorta, 43 anni, vedovo con due figlie;
  • Walter Eddie Cosina, 30 anni, sposato, morto durante il trasporto in ospedale;
  • Emanuela Loi, 24 anni, la prima donna poliziotto al servizio scorte e morta in servizio;
  • Vincenzo Li Muli, 22 anni, l'agente di polizia più giovane del gruppo;
  • Claudio Traina, 26 anni, da poco rientrato nella sua città, Palermo.

Il dolore e il ricordo 

La strage di via D'Amelio rappresenta un segno indelebile nella storia del nostro Paese. Paolo Borsellino, dopo la morte di Giovanni Falcone, non si lasciò intimidire e continuò a lavorare per perseguire il suo obiettivo di legalità.

Antonio Vullo, unico sopravvissuto alla strage, ha ricordato con parole cariche di commozione il sacrificio del giudice e dei suoi colleghi in un'intervista all'AdnKronos del 2021.

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Non è facile, per me, ritornare in via D’Amelio, io di solito vengo quando non c’è nessuno, perché trovo un momento di pace. Mi sento molto vicino a loro, al giudice e ai miei colleghi, perché riesco a riconciliare la mia vita con chi è rimasto qui, quel giorno, per sempre.
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