Michael Clayton è uno dei legal thriller più intensi degli ultimi anni, diretto da Tony Gilroy e interpretato da George Clooney.
Il film racconta la storia di un “fixer” per uno studio legale newyorkese coinvolto in una delicata causa contro una potente multinazionale chimica.
Il finale del film, denso di suspense e carico di significati morali, rappresenta un vero punto di svolta per il protagonista e offre una riflessione profonda sulla corruzione e sulla possibilità di redenzione personale.
Riassunto della trama
Michael Clayton lavora come “aggiustatore” per un importante studio legale. Uomo disilluso, divorziato, con problemi finanziari e familiari, Michael si ritrova coinvolto nella causa tra lo studio e la U-North, una multinazionale accusata di aver venduto prodotti chimici dannosi.
La situazione precipita quando Arthur Edens, un collega brillante ma mentalmente instabile, scopre documenti compromettenti contro U-North e decide di ribellarsi.
Arthur viene ritrovato morto in circostanze sospette, e Michael, resosi conto della portata degli eventi, inizia a mettere in discussione la propria lealtà, i suoi compromessi morali e il ruolo svolto nella “machine” legale spietata che rappresenta.
Come finisce Michael Clayton?
Negli ultimi minuti del film la tensione raggiunge il culmine:
- Michael sopravvive a un attentato alla sua auto: Dopo essersi fermato in mezzo alla campagna perché colpito dalla visione di alcuni cavalli, si salva per un caso fortuito dall’esplosione dell’auto, in cui sarebbe dovuto morire. Questa scena segna un vero punto di svolta: toccato dalla rivelazione della propria vulnerabilità, Michael decide di reagire.
- Affronta Karen Crowder: La legale della U-North, responsabile degli omicidi e dei depistaggi, offre a Michael una tangente di 10 milioni di dollari in cambio del suo silenzio. Invece di accettare, Michael indossa un microfono nascosto e la incastra davanti agli agenti federali, registrando tutto il tentativo di corruzione e le sue confessioni implicite.
- La polizia interviene: Karen viene arrestata sul posto e Michael, pur consapevole che questa scelta comprometterà la sua carriera e lo porterà a perdere il lavoro, si libera del peso delle sue colpe.
- Il senso della liberazione: Nell’epilogo, Michael saluta la sua vecchia vita. Sale su un taxi e chiede al tassista di guidare senza meta per 50 dollari, lasciando intendere che la sua esistenza, pur segnata dalla perdita e dall’incertezza, ha finalmente riacquistato una direzione dettata da una nuova integrità morale.
Significato del finale
Il finale di Michael Clayton è aperto, ma profondamente emblematico:
- Redenzione personale: Dopo anni trascorsi a “riparare” i disastri altrui senza mai fare domande sull’etica delle sue azioni, Michael compie finalmente una scelta coraggiosa rompendo il sistema di corruzione e silenzi che lo aveva assorbito.
- Conflitto tra coscienza e sopravvivenza: Il film mette in evidenza quanto sia difficile, ma fondamentale, prendere una posizione etica anche quando le conseguenze personali sono devastanti.
- Ambiguità e speranza: Michael non esce come un eroe classico. Ha perso quasi tutto, ma ha recuperato la propria dignità e la capacità di guardarsi allo specchio. L’ultima lunga sequenza in taxi, in cui il volto di Clooney resta immobile e riflessivo, simboleggia la rinascita e la liberazione: la certezza di aver finalmente scelto chi vuole essere.
- Denuncia sociale: Il film, aprendosi e chiudendosi con l’interiorità del protagonista, sottolinea il cinismo di sistemi di potere che mettono a repentaglio vite umane ed etica per il profitto. Clayton rompe la catena e denuncia, anche a costo della tranquillità personale.