A volte gli ex riescono a volersi bene più da separati che da sposati. È questo il caso di Clio Zammatteo, alias Clio MakeUp, e del suo ex marito Claudio Midolo. Dopo la separazione annunciata nel luglio 2024, i due hanno trovato un nuovo modo per convivere: non sotto lo stesso tetto, ma nella stessa squadra.
A oggi i rapporti sembrano distesi, mentre i due continuano a lavorare insieme e a dedicarsi alle figlie, Grace e Joy, che hanno rispettivamente 8 anni e quasi 5. Ecco cosa sappiamo sulla loro storia e gli ultimi rumors!
Niente teatrini pubblici, nessun "lava i panni sporchi in diretta", solo coerenza e rispetto. Clio è tornata a parlarne di recente, rispondendo alle domande dei fan su Instagram e spiegando che con Claudio i contatti ci sono - "il giusto" - per garantire stabilità e serenità alle loro figlie, Grace Cloe e Joy Claire.
"Ci sentiamo il necessario per far sì che le bimbe siano serene e che vada tutto liscio", ha detto senza giri di parole, mettendo il benessere delle sue bimbe al primo posto.
E anzi, nessuno dei due è sparito nel nulla. Infatti, continuano a lavorare insieme, portando avanti il progetto di Clio MakeUp - quello nato da una passione condivisa e cresciuto fino a diventare un brand di riferimento nel mondo beauty.
Chi l’ha seguita fin dagli esordi su YouTube sa che Clio ha sempre avuto il dono di condividere molto, senza mai scadere nell’eccesso. E così ha fatto anche ora, raccontando del suo nuovo inizio: ha lasciato la casa dove vivevano insieme, quella costruita dai genitori di Claudio e dove si erano trasferiti dopo il ritorno dagli USA, e si è spostata in un appartamento vicino alla scuola delle figlie.
Una scelta pratica, ma anche simbolica: "È una casa che hanno costruito i tuoi, è giusto che ci stia tu", gli ha detto. Detto, fatto. Nessuna guerra immobiliare da rotocalco, ma una decisione presa con lucidità e senza rancori. D’altronde, come ha ammesso lei stessa, il loro rapporto "non è finito male", ma è semplicemente evoluto.
La notizia della separazione era arrivata come un fulmine… beh, non proprio a ciel sereno, ma nemmeno sotto la pioggia. Il 9 luglio 2024, Clio e Claudio avevano pubblicato una nota congiunta sul blog ufficiale. Tono sobrio, parole misurate, ma tanta verità:
Parole che non cercavano giustificazioni, solo chiarezza. Nessun tradimento, nessuna rottura clamorosa, solo il lento - e doloroso - rendersi conto che qualcosa non funzionava più. Come ha raccontato Clio, "era da tanto che le cose non andavano".
Ma l’affetto? Quello non è mai svanito, e ha fatto da base per prendere una decisione matura, lontana dagli stereotipi di fine-matrimonio alla Netflix.
Clio e Claudio si sono conosciuti da giovanissimi, hanno vissuto l’avventura americana a New York, si sono costruiti una vita e una famiglia, hanno vissuto i picchi e le discese tipiche di ogni coppia. E quando la linea piatta si è fatta troppo lunga, hanno avuto il coraggio di dirsi: "Forse è il momento di cambiare strada".
Ma, ed è questo il punto, senza cancellare il passato. Lo dimostra anche il fatto che la loro collaborazione lavorativa è rimasta viva. Una sfida non da poco: gestire insieme un’azienda di successo (con tutte le pressioni del caso) anche dopo essersi lasciati non è da tutti. Ma se c’è un ingrediente che non è mai mancato, è la stima reciproca.
Clio oggi è una mamma presente, una content creator instancabile, e - diciamolo - una donna che ha fatto pace con il cambiamento. Claudio? Ha scelto la via della riservatezza, ma continua a essere coinvolto nei progetti professionali e nella vita delle figlie. Nessun flirt in vista per nessuno dei due, almeno per ora: il cuore è in fase detox.
La favola è finita? Forse sì. Ma è iniziato qualcosa di più reale, di più vero. Una nuova forma di legame, che non ha bisogno di fedi all’anulare per funzionare. Clio e Claudio non sono più "marito e moglie", ma restano partner di vita in senso lato: co-genitori, colleghi, e - soprattutto - due persone che si rispettano.
In un’epoca in cui gli addii spesso si trasformano in battaglie social, la loro storia è un raro esempio di separazione senza sangue. Una lezione preziosa, raccontata con trasparenza e dignità. E che, a un anno di distanza, continua a evolversi… senza hashtag drammatici.