28 Jul, 2025 - 10:00

Il vino si può vendere in farmacia ma è polemica 

Il vino si può vendere in farmacia ma è polemica 

Mentre le spinte neo proibizioniste e salutiste che vogliono limitare o, se possibile, eliminare il consumo, e non l’abuso, dell’alcol, si fanno sempre più forti, come sottolineano le diverse posizioni più volte espresse, anche di recente, dall’Oms, hanno fatto notizia le bottiglie di vino trovate in vendita, nei giorni scorsi, in alcune farmacie nel savonese, ‘in maniera perfettamente legale’, come è emerso, e contro cui ha protestato l’Associazione familiari vittime della strada di Modena. Lo scrive il sito specializzato WineNews.

Sulla vicenda ha detto la sua anche Gianni Testino, presidente nazionale Società Italiana Alcologia, secondo cui “non è etico vendere vino in un farmacia perché è un’istituzione sanitaria che si occupa di salute pubblica. Inoltre, trasmettiamo un messaggio sbagliato ai giovani, a cui diciamo di non bere perché fa male e poi hanno un punto vendita in più, come se fosse un supermercato dove comprarlo: ogni anno ci sono dieci casi di cancro totalmente attribuibili all’alcol”. 

Società di alcologia “Si dà un messaggio sbagliato”

In ogni caso, formalmente, è tutto corretto, come spiegato alle agenzie da Giovanni Zorgno, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Savona: “Il decreto 357 del 1988 lo consente. Abbiamo effettuato ulteriori verifiche e non risultano illeciti né violazioni. Esiste una tabella speciale che autorizza la vendita di vino e altri alimenti particolari. Naturalmente resta vietata la vendita ai minori”.

Eppure, senza rimpiangerla, perché nel tempo le conoscenze, mediche ed e enologiche sono progredite tantissimo, è esistita un’epoca in cui il vino era considerato pienamente alla stregua di un farmaco. Affermarlo oggi sarebbe un errore e alcuni scienziati lo considerano un veleno. Tra farmaco e veleno c’è una via di mezzo: bere in modica quantità e in età adulta. Giusto o sbagliato?

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