01 Aug, 2025 - 18:34

"Il diritto di contare", come finisce e dove è stato girato? Il significato del finale del film

"Il diritto di contare", come finisce e dove è stato girato? Il significato del finale del film

Si chiama Il diritto di contare (il titolo in lingua originale è Hidden Figures) il film del 2016 diretto da Theodore Melfi che ci racconta la toccante vicenda di tre donne afroamericane che hanno lasciato un segno nella storia tra il 1961 e il 1962.

Il dramma biografico mostra accuratamente il ruolo fondamentale delle matematiche Katherine Johnson (interpretata da Taraji P. Henson), Dorothy Vaughan (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monáe), nella corsa verso lo spazio durante gli anni della segregazione razziale negli USA.

Discriminazioni, pregiudizi, lotte e calcolo di traiettorie sono al centro di questo commovente e avventuroso viaggio accanto alle scienziate della NASA che hanno veramente fatto la differenza negli anni più intensi della Guerra Fredda. 
Andiamo ad analizzare come finisce la storia e a scoprire in quali location il film è stato girato da marzo a maggio 2016.

Ecco il trailer del film:

Il diritto di contare "Dove è stato girato"? Le location

Le riprese di Il diritto di contare si sono svolte principalmente nella Georgia, Stati Uniti. L'obiettivo è stato principalmente quello di ricreare in modo più verosimile possibile l'atmosfera della Virginia dell'epoca e gli ambienti NASA in cui viene rappresentata la storia. A questo punto vi chiederete "e perché non direttamente in Virginia"?

Principalmente per motivi economici. La Georgia, infatti, pare offra da anni delle generose agevolazioni a livello fiscale alle produzioni cinematografiche e, proprio per questo, oggi è tra le destinazioni più gettonate da Hollywood per la realizzazione di film e serie tv.

Tra le location principali abbiamo:

  • Atlanta, ovvero la città principale delle riprese
  • E altre località in Georgia come East Point, Canton, Monroe, Columbus e Madison.

Come finisce "Il diritto di contare"?

Il diritto di contare finisce con il momento d'alta tensione del lancio della capsula spaziale di John Glenn. Si verifica, tuttavia, un piccolo-grande intoppo: i calcoli manuali per il rientro non sembrano coincidere con quelli del supercomputer IBM. Allora, Glenn richiede a Katherine Johnson di risolvere la situazione e verificare i dati.
Lei ne conferma la correttezza giusto in tempo per la missione, ma in una prima fase non viene ammessa nella sala controllo; entra in azione allora Harrison, che le concede un passaggio per poter assistere al lancio.

Immagine tratta dal trailer ufficiale pubblicato sul canale YouTube di 20th Century Studios Italia

Durante la missione, la capsula si fa un po' capricciosa  e presenta un guasto allo scudo termico. Ancora una volta, Katherine, con il suo fiuto, suggerisce di attivare i razzi posteriori per assicurare un rientro nella massima sicurezza, consiglio che verrà seguito da Glenn, che torna sano e salvo mentre la capsula atterra nei pressi delle Bahamas.
Proprio grazie a questo successo, Katherine proseguirà la sua carriera alla NASA e contribuirà in futuro ai calcoli per le missioni Apollo 11 e Apollo 13

ll significato del finale

Un finale che ci insegna tanto, quello de Il diritto di contare, e con un valore storico importante: a vincere sono la determinazione, la competenza, il coraggio. Bisogna superare le barriere sociali e razziali, i pregiudizi, le discriminazioni.
Katherine Johnson suggerisce la manovra che salva la capsula e basta questo evento fondamentale a mettere in luce quanto il talento e l'impegno debbano mostrarci la realtà con occhi diversi.

Il riconoscimento dei meriti purtroppo arriva tardi, ma il film ci spiega quanto il contributo di donne afroamericane alla scienza e alla tecnologia sia stato fondamentale. Parliamo di grandi menti, eroine moderne che, per un lungo periodo di storia, sono state davvero delle "hidden figures", figure nascoste che, invece, avevano tutto il "diritto di contare."

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